Ha già ricevuto una pena complessiva pari a 30 anni per i reati commessi a Roma, Milano, e altre città dello Stivale, ma ciò non le ha certo impedito di continuare a delinquere: stiamo parlando di Ana Zahirovic, la borseggiatrice di appena 31 anni soprannominata "Lary scippo", o "Mamma borseggio". Divenuta ormai un personaggio noto alle forze dell'ordine, questa donna è sempre riuscita a tornare in libertà grazie alle molte gravidanze. Ad oggi la 31enne ha ben dieci figli, ed è in attesa dell'undicesimo.
L'ultimo arresto
La borseggiatrice ha colpito ancora, stavolta nella capitale. Nel corso della giornata di ieri, mercoledì 15 gennaio, Ana Zahirovic è stata sorpresa nella Capitale, per la precisione a piazza Navona, mentre cercava di sottrarre il portafoglio a una passante. Secondo quanto riferito sino ad ora, sono stati i carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina, impegnati in un'operazione di pattugliamento del territorio, a riconoscere "Lady scippo". I militari erano in borghese, e in questo modo hanno potuto avvicinarsi e osservare meglio il comportamento della giovane donna.
Zahirovic aveva preso di mira un'altra donna, una giornalista argentina in pensione che si trovava a Roma, e le si è avvicinata per sottrarle il portafoglio. A quel punto i carabinieri sono entrati in azione, rivelandosi. La 31enne è stata fermata e arrestata per furto, ancora una volta.
Purtroppo tutto fa pensare che anche in questa occasione la borseggiatrice riuscirà a farla franca, dato che è incinta di tre mesi.
Una storia che si ripete
Questa mattina Ana Zahirovic è tornata in tribunale ed esaminando il suo fascicolo è rimasto a dir poco attonito, notando le numerose condanne. In effetti, nella sua "carriera" di borseggiatrice la Zahirovic ha commesso un totale di 150 reati, fra scippi e furti. Tutti commessi nelle grandi città di Italia, in particolare Roma e Milano.
Il giudice ha convalidato il fermo e disposto nei confronti della 31enne l'obbligo quotidiano di presentazione presso la
polizia giudiziaria. La procura della Repubblica, invece, aveva chiesto almeno gli arresti domiciliari. L'udienza si è conclusa con 8 mesi di pena patteggiati, e 200 euro di multa. Insomma, una storia che si ripete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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