Professore bestemmia in protesta al governo: sospeso. "Ritorsione della destra"

Il professore di Firenze (nonché esponente della sinistra locale) che lo scorso ottobre commentò con una bestemmia su Facebook l'istituzione del Ministero dell'Istruzione e del Merito è stato sospeso per otto giorni, ma la Cgil si è schierata a suo favore

Un primo piano di Filippo Zolesi, sospeso per otto giorni per aver bestemmiato su Facebook
Un primo piano di Filippo Zolesi, sospeso per otto giorni per aver bestemmiato su Facebook

Lo scorso ottobre, pubblicò un post sul proprio profilo Facebook nel quale commentava con una bestemmia la nuova dicitura "Ministero dell'istruzione e del merito" voluta dal governo. Poche ore fa, l'Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze lo ha sospeso dall'insegnamento per otto giorni, giudicando quell'azione “non conforme alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione docente”. E mentre il diretto interessato ha annunciato ricorso, la Cgil gli ha manifestato solidarietà e il suo legale è arrivato persino ad ipotizzare che possa trattarsi di una fantomatica "ritorsione della destra" nei suoi confronti.

Protagonista della vicenda è Filippo Zolesi, insegnante di matematica nonchè esponente di Sinistra Progetto Comune. Balzò agli onori delle cronache pochi mesi fa, visto che l'espressione blasfema con la quale corredò un pensiero legato ad una delle prime azioni del centrodestra del presidente del consiglio Giorgia Meloni nelle settimane successive alle elezioni ebbe ampia risonanza. Amplificata con tutta probabilità dal duplice ruolo ricoperto da Zolesi, ovvero consigliere del Quartiere 4 nel capoluogo toscano per la sinistra e professore in un istituto scolastico superiore.

L'Ufficio Scolastico ha quindi deciso di sospenderlo per poco più di una settimana. Una decisione che comporterà una decurtazione temporanea dello stipendio, ma che sarebbe stata presa anche per tutelare l'immagine del corpo docente: chi insegna a scuola, secondo l'Ufficio, non può permettersi determinati comportamenti nemmeno nel privato, proprio alla luce della funzione pedagogica che è chiamato a svolgere. Considerazioni che la locale sezione della Cgil non ha evidentemente intenzione di recepire, stando perlomeno alla nota pubblicata sulla pagina Facebook del sindacato. Che, per quanto condivisibile in alcuni passaggi (il docente si è effettivamente scusato per l'accaduto) a diversi utenti è apparsa nel complesso alla stregua di una vera e propria "arrampicata sugli specchi".

Il duro comunicato della Cgil

"Forse ha alzato le mani contro uno dei suoi ragazzi, offeso il proprio dirigente scolastico oppure si è rivolto a male parole verso un genitore? Zolesi è stato riconosciuto colpevole di un illecito penale o ha inneggiato a valori anticostituzionali istigando i suoi studenti ad abbracciare fedi violente e razziste? No, niente di tutto ciò! Ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook personale, nel quale ha manifestato il proprio disappunto per la nuova denominazione del Ministero dell’Istruzione (attualmente chiamato anche “del Merito”) utilizzando una bestemmia - si legge nel comunicato, non senza una punta di benaltrismo - subito dopo il docente si è pubblicamente scusato per l’utilizzo di un’espressione non rispettosa del sentimento religioso ed evidentemente ritenuta da tutti inopportuna, ma ciò non è bastato all’Ufficio Scolastico, che ha agito nei suo confronti con il pugno duro, infliggendogli una sanzione di una pesantezza mai vista prima. Per l’amministrazione quindi una forte ed esplicita critica verso il Ministero è automaticamente incompatibile con la funzione di docente. Ci chiediamo quindi se la libertà di pensiero, sancita dall’art. 21 della Costituzione, vada garantita solo se gradita al potere costituito e solo se non esprima una critica verso l’idea di scuola meritocratica".

L'avvocato di Zolesi: "Si tratta di una ritorsione della destra"

"La bestemmia non era rivolta al Ministero. Era un’espressione colorita derivante da un disappunto del docente, che riveste un ruolo politico all’interno di un partito opposto rispetto alla compagine governativa. Il post l’ha scritto a casa, fuori dall’orario di lavoro. Una ritorsione mediatica, a suon di post, da parte della destra cittadina - ha dichiarato al quotidiano La Nazione Isetta Barsanti Mauceri, legale di Zolesi - prima di procedere, l’amministrazione avrebbe potuto attendere l’esito dell’impugnazione della sanzione. E invece, si è proceduto molto celermente. Ma Zolesi è rimasto in servizio fino ad ora: non è un pericoloso criminale.

Anzi, è molto stimato ed amato da tutti. Ora, a causa della sospensione, avrà ritardi sulla carriera professionale, non potrà partecipare a concorsi e per due anni sarà escluso dalle commissioni di maturità".

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