Bimbo morto dopo la circoncisione a Roma: fermate due nigeriane

A casa di una delle due responsabili i carabinieri hanno scoperto una sorta di ambulatorio abusivo

Bimbo morto dopo la circoncisione a Roma: fermate due nigeriane

Le responsabili dell'intervento di circoncisione che è costato la vita a un bambino nigeriano di appena 20 giorni sono state tratte in arresto dai carabinieri di Frascati, i quali hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dalla procura della Repubblica di Velletri.

Si tratta di due donne di nazionalità nigeriana, che dovranno ora difendersi dall'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo di una professione. Kate Egbe Iduorobo (46 anni) e Iyore Choice Evbachare (52 anni) avrebbero quindi effettuato il delicato intervento sul neonato all'alba dello scorso 24 marzo. A rivelare i nomi delle presunte responsabili la stessa madre del bimbo, tuttora indagata in stato di libertà per il reato di concorso in omicidio preterintenzionale.

Una volta venuto al mondo il figlio, quest'ultima aveva iniziato fin da subito a cercare qualcuno che, nella comunità nigeriana, fosse in grado di effettuare su di lui un'operazione di circoncisione. E lo aveva fatto interpellando alcuni conoscenti. I nomi delle due donne, specializzate in questo genere di intervento tipico della tradizione musulmana del loro Paese di origine, erano ben noti tra coloro i quali avevano già beneficiato del servizio in zona Montecompatri e presumibilmente in altri centri dei Castelli. Interventi, tuttavia, fatti in modo totalmente amatoriale, quindi senza alcuna specifica conoscenza medica nè l'adozione di misure di sicurezza o igienico-sanitarie.

Cosa che non aveva preoccupato la madre del neonato, la quale si era rivolta a Kate Egbe Iduorobo. All'alba del 24 marzo, quest'ultima si era presentata nell'abitazione di Montecompatri della cliente insieme a un'altra nigeriana, Iyore Choice Evbachare, che l'avrebbe assistita nel delicato intervento. Purtroppo, tuttavia, le cose si erano messe male. Dopo la circoncisione, infatti, il bimbo aveva avuto un malore, presumibilmente a causa della perdita di ingenti quantità di sangue. Disperata, la madre aveva preso con sé il piccolo per trasportarlo in ospedale, chiedendo aiuto, lungo la strada, a una pattuglia di carabinieri impegnata in un posto di blocco in via Casilina nei pressi del capolinea della metro C. Purtroppo la corsa in ambulanza è risultata vana: il bambino è deceduto durante il trasporto verso il Policlinico di Tor Vergata, forse per la grave emorragia. Sarà l'autopsia, già disposta dalla procura, a fare luce sulle cause del decesso.

Le donne, ora detenute nel carcere di Rebibbia (Roma) in attesa della convalida, si erano allontanate, facendo perdere le proprie tracce per qualche giorno, cosa che potrebbe aggravare ulteriormente la loro posizione.

A casa di una delle nigeriane è stato scoperto una sorta di ambulatorio abusivo, con strumenti chirurgici, siringhe e medicinali di vario genere, a riprova del fatto che evidentemente certi interventi fossero per loro una prassi. Sequestrati anche 4.240 euro, probabilmente proventi, almeno in parte, della circoncisione risultata purtroppo fatale al neonato.

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