Campi Flegrei, riparte lo sciame sismico: cosa può succedere

Continua il nuovo sciame sismico iniziato tre giorni fa sull'area dei Campi Flegrei: ecco le differenze con le settimane scorse e le parole dell'esperto

Campi Flegrei, riparte lo sciame sismico: cosa può succedere
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Anche questa mattina, seppur con un'intensità con bassa magnitudo (2.2) un nuovo sciame sismico ha interessato l'area dei Campi Flegrei: dopo qualche giorno di pausa, quindi, i tremori della terra sono all'ordine del giorno e rientrano nella nuove serie di scosse iniziate il 16 ottobre quando si è registrata la magnitudo più alta di quest'ultimo periodo e pari a una magnitudo di 3.6.

Cosa succede nell'area

"Prosegue la risalita di gas ed il sollevamento del suolo associato a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi", ha dichiarato all'Ansa il prof. Mauro Di Vito, Direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La fuoriuscita di gas è tale che quotidianamente "registriamo tra le 3mila e le 4mila tonnellate di CO2 emesse ogni giorno", sottolinea l'esperto. Come detto, queste scosse rientrano in quello che gli esperti chiamano "nuovo sciame sismico" ripartico con la scossa più forte di tre giorni fa.

Da settembre a oggi, in pratica, sono stati pochi gli eventi con magnitudo superiore a 3.0 la più forte delle quali di quattro punti della scala Richter avvenuta il 2 ottobre scorso poco dopo le 22. "Gli eventi di questa intensità sono stati pochissimi - ha sottolineato Di Vito - la stragrande maggioranza sono al di sotto della magnitudo 2.0, in tutto registriamo circa un migliaio di scosse al mese". L'ottima notizia, quindi, rimane l'assenza del magna che non risale verso la superficie: in quel caso si verificherebbe la condizione di maggiore pericolosità per l'area che conta quasi un milione di abitanti.

L'Ingv ha spiegato che grazie ai moderni sistemi di monitoraggio ci si renderebbe subito conto di un'evoluzione differente da quella di adesso: eventuali aumenti di temperatura delle rocce, il suolo più deformato ma anche accelerazioni nella gravità potrebbero far temere il peggio che, ad oggi, non c'è. Le numerose scosse di terremoto sono quindi dovute unicamente al rilascio di energia e dei gas dal sottosuolo.

Il "Modello Ischia"

"Al via l'iter con misure urgenti di prevenzione connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei. Ci auguriamo la stessa convergenza che abbiamo avuto sul decreto Ischia per fronteggiare, anche con procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno": sono queste le parole del deputato della Lega, Gianpiero Zinzi, capogruppo in Commissione Ambiente e relatore alla Camera del decreto Campi Flegrei di cui si è discusso ieri in Commissione Ambiente.

L'impegno del governo si avvia grazie a "un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate dal fenomeno bradisismico, e un piano di comunicazione alla popolazione. Un impegno serio e concreto", ha concluso.

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