Lucca "cancella" il patentino antifascista

Il centrodestra ha abolito la norma approvata nel 2018 dal Pd che obbligava i cittadini a produrre una dichiarazione sulla Resistenza per ottenere concessioni e benefit comunali

Lucca "cancella" il patentino antifascista

L’ultimo atto dell’anno del consiglio comunale di Lucca, nella ex Toscana “rossa”, ha prodotto una novità importante. Per la prima volta nella regione è stata abolita la norma, voluta in passato dal Pd, che prevedeva l’obbligo di sottoscrivere una dichiarazione di abiura del fascismo per ottenere concessioni o benefici da parte del Comune. Una sorta di patentino antifascista necessario per aprire un’attività commerciale o per accedere a contributi economici pubblici. Come riporta il quotidiano Libero, con diciassette voti favorevoli e nove contrari, la maggioranza di centrodestra ha approvato la mozione presentata dal Forza Italia nella quale si chiedeva la rimozione della clausola sulla Resistenza per la concessione degli spazi pubblici ai cittadini che ne fanno richiesta.

La norma targata Pd

Il provvedimento restrittivo risaliva al 2018 quando l’amministrazione di centrosinistra aveva dato il via libera a una delibera in cui si esplicitava che tutto coloro i quali richiedevano concessioni di beni comunali, o benefici economici da parte del Comune avrebbero dovuto sottoscrivere una “dichiarazione esplicita e formale di riconoscersi nei valori della Costituzione e della Resistenza, di ripudio del fascismo, del nazismo, di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o intolleranza religiosa”. In parole povere bisognava avere la patente di antifascista ben in vista per avviare un’attività commerciale come l’apertura di un bar o di un ristorante. Rifiutare di firmare la dichiarazione significava non avere la possibilità di esercitare un proprio diritto.

La nuova dicitura voluta dal centrodestra

Il centrodestra ha sostituito la norma precedente con una nuova, più generica. Adesso è sufficiente dichiarare di riconoscersi nei valori e nei principi della Costituzione per ottenere le concessioni e i benefit comunali. Forza Italia ha specificato che, secondo loro, il provvedimento del Pd andava in contrasto con l’articolo 21 della Carta costituzionale, sul diritto di parola e di pensiero.

Il civico consesso è durato fino a notte con un dibattito molto serrato. La sinistra ha provato a fare le barricate per non far passare la mozione degli azzurri, ma alla fine ha prevalso la maggioranza di centrodestra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica