Caos all’Ama, azzerato il cda: cosa succede?

Le dimissioni in sequenza di alcuni componenti del cda dell'azienda municipalizzata che si occupa di rifiuti di fatto hanno decapitato i vertici aziendali, creando una situazione di completo stallo

Caos all’Ama, azzerato il cda: cosa succede?

Non c’è pace all’Ama, la società municipalizzata che gestisce per conto dell'ente Roma Capitale, suo socio unico, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l'espletamento dei servizi cimiteriali e la nettezza urbana nel territorio capitolino. Le dimissioni in sequenza di alcuni dei componenti del consiglio di amministrazione hanno, di fatto, decapitato i vertici aziendali creando una situazione di completo stallo.

Il cda di Ama azzerato

A lasciare il consiglio erano stati prima due componenti della maggioranza che sostiene il sindaco Roberto Gualtieri, Luana Labonia e Claudia Pezzi, riducendo il cda di Ama da cinque a tre componenti, poi si sono registrate anche le dimissioni dell’esponente della minoranza Claudio Voglino, facendo mancare i numeri. Per questo motivo, come riporta il quotidiano Il Tempo, il presidente Daniele Pace ha convocato l’assemblea ordinaria della società per azioni il prossimo primo marzo.

La nota del Campidoglio

La reazione del primo cittadino non si è fatta attendere. Già nella serata di ieri il Campidoglio ha diffuso un comunicato stampa. “Il sindaco Roberto Gualtieri – si legge nella nota – nel prendere atto delle dimissioni per motivi personali delle consigliere del cda dell’Ama Spa Claudia Pezzi e Luana Labonia, rassegnate rispettivamente il 13 dicembre 2022 e il 20 febbraio 2023, e quelle di ieri del consigliere Claudio Voglino, ha espresso il suo ringraziamento per il lavoro svolto e in particolare del contributo di Labonia e Voglino apportato fino all’ultimo nel cda che ha approvato all’unanimità il piano industriale di Ama. Il sindaco rinnova la piena fiducia al resto del consiglio di amministrazione e informa che nella prossima assemblea dei soci convocata per il primo marzo indicherà i nuovi consiglieri al fine di ripristinare la piena agibilità e funzionalità dell’organo di governo dell’azienda”.

La reazione della minoranza

L’opposizione, intanto, ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario sul caso Ama. Il capogruppo Fi-Udc Marco Di Stefano ha dichiarato che “le dimissioni di tre consiglieri d'amministrazione sono la dimostrazione della contrarietà al modo di gestire un’azienda come Ama da parte del suo presidente.

Una gestione autoritaria che è diventata ormai intollerabile per professionisti che non vogliono certo mettere a repentaglio la loro professionalità per un misero stipendio di mille euro al mese. L'auspicio, a questo punto, è che venga indetto in via d’urgenza il consiglio straordinario”.

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