I punti chiave
Aveva affidato il suo sfogo al Corriere della Sera, stanca di subire minacce e violenze nonostante avesse più volte denunciato il suo persecutore, l'ex compagno, che, molto probabilmente, non accettava la fine della loro relazione. Madre di quattro figli, la donna si era rivolta alle forze dell'ordine per ben trenta volte, raccontando nei dettagli il comportamento che avrebbe tenuto il 40enne negli ultimi due anni. Quando le sembrava che il mondo le fosse crollato addosso è arrivata la svolta: i carabinieri di Anzio hanno fermato il sospettato di violenza, un uomo originario di Aprilia, in provincia di Latina. L'accusa formulata dal pubblico ministero nei confronti del 40enne, che avrebbe anche dei precedenti penali, è di stalking aggravato e per questo è finito in carcere. Nei prossimi giorni verrà interrogato dai giudici e dovrà rispondere delle denunce dell'ex compagna.
La vicenda
La storia che è stata raccontata dal quotidiano di via Solferino è paradossale e curiosa. La donna si è lamentata delle difficoltà che ha incontrato nel rapporto con l'ex compagno, nonostante si fosse rivolta fin dal primo segnale anomalo alle forze dell'ordine. Solo adesso sembra essere più tranquilla dopo l'arresto dell'uomo che lei ha denunciato trenta volte in due anni. In questi ventiquattro mesi, secondo i racconti forniti ai carabinieri dalla vittima di intimidazioni continue, il presunto stalker l'avrebbe più volte minacciata e aggredita. L'ultimo episodio sembra sia successo pochi giorni fa quando il 40enne sarebbe entrato in casa dell'ex compagna e avrebbe distrutto gran parte dei mobili. La donna ha spiegato che si è dovuta recare al pronto soccorso."I medici - ha detto - mi hanno diagnosticato disturbi dovuti all’ansia: palpitazioni, vomito, tremore. Quattro giorni di prognosi. Questo è solo uno dei molti episodi che ho subito".
Le immagini riprese con il telefonino
A quanto pare ci sarebbero anche alcune immagini eloquenti girate con il cellulare della donna della violenza che avrebbe esercitato nei suoi confronti l'aggressore. L'uomo si sarebbe introdotto in casa rompendo il vetro di una finestra. "Erano le 9,30 di mattina - ha continuato - e aveva bevuto. Accade spesso. Ho tentato di fronteggiare la situazione. Ma tutto questo ha un costo in termini psicologici".
Il rinvio a giudizio
Il 40enne in precedenza era stato rinviato a giudizio con l'accusa di molestie aggravate, ma nonostante ciò non sarebbe stato in grado di frenare il suo impulso violento. "Si sente intoccabile - ha spiegato l'ex compagna - come se tutto fosse lecito. La prepotenza, le offese, le minacce, le umiliazioni. È come vivere nella paura un giorno dopo l’altro". La donna si era quasi arresa alla prepotenza dell'uomo pensando che l'ennesima denuncia non avrebbe prodotto nulla di concreto, come era avvenuto sempre in passato.
Invece, alla fine il 40enne è stato tratto in arresto ed è in carcere anche se ora dovrà subire un processo. Fino a questo momento non erano scattate le procedure del Codice rosso, ma adesso si dovrà attendere la decisione dei magistrati.
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