"Chi rompe paga" all'occupazione del Virgilio di Milano. Valditara: "Il mio intervento è servito"

Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha elogiato gli studenti del collettivo: “La scuola deve essere rispettata e tutelata contro i vandali”

"Chi rompe paga" all'occupazione del Virgilio di Milano. Valditara: "Il mio intervento è servito"
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Occupazione al liceo Virgilio di Milano, il più grande della città. Ragazze e ragazzi di piazza Ascoli hanno deciso di bloccare l’istituto per motivi molto diversi tra di loro – dal modello di valutazione alla guerra in Medio Oriente – ma hanno adottato il criterio del “chi rompe paga”. Complice quanto accaduto negli scorsi mesi in tutta Italia, gli studenti del collettivo hanno deciso di fissare delle regole per la loro occupazione. Una scelta accolta con soddisfazione dal ministro Giuseppe Valditara, che in una nota ha sottolineato che “la scuola è patrimonio innanzitutto degli stessi studenti” e “deve essere rispettata e tutelata contro i vandali”.

Occupazione Virgilio Milano

Il titolare dell’Istruzione e del Merito ha posto l’accento sulla necessità di adottare comportamenti responsabili all’interno delle scuole anche in occasioni come questa del Virgilio: “Parlare chiaro con i ragazzi è giusto, il mio duro intervento dopo la devastazione al liceo Severi di Milano è evidentemente servito. Spiace che alcuni adulti invece abbiano confuso il diritto di protestare con quello di devastare. Due cose molto diverse per ogni persona di buon senso”. Il riferimento è alla devastante occupazione del liceo Severi Correnti a cavallo tra gennaio e febbraio: circa 70 mila euro di danni e scuola inagibile per tre settimane.

Occupazione Virgilio Milano 3

L’occupazione del Virgilio è iniziata alle 5.00 e gli studenti hanno subito tenuto a precisare in una nota:"Da questo momento la scuola sarà la nostra casa e ce ne prenderemo cura in quanto tale, responsabilizzando tutti i nostri compagni e compagne a prendersi cura degli spazi in cui viviamo". L’iniziativa è mirata a protestare contro l’attuale sistema scolastico: “Questa decisione non la abbiamo presa per opporci alla presidenza della nostra scuola, ma principalmente per un malessere condiviso dall’intera componente studentesca verso le istituzioni. In questi giorni ci stiamo riappropriando dei nostri (scritto in caratteri cubitali) spazi di apprendimento, per portare avanti un modello di scuola alternativo costruito a forma di studente”.

Nel mirino anche il modello di valutazione (pretesa una "riforma alternativa dell'insegnamento"), l’edilizia scolastica, la Milano troppo esclusiva e la situazione in Palestina (con il solito ritornello del “genocidio" e dei rapporti militari e commerciali tra Italia e Israele). Come evidenziato dal Giorno, la dirigenza del Virgilio ha preso accordi con i ragazzi ed è stato istituito un sistema di vigilanza per evitare intrusi dall’esterno. Seguiranno aggiornamenti.

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