Coltello alla gola e rapina sui mezzi pubblici: sgominata baby gang a Roma

Tre ragazzini ripulivano le vittime di denaro contante, smartphone, gioielli, orologi di lusso e abiti firmati

Coltello alla gola e rapina sui mezzi pubblici: sgominata baby gang a Roma

Dopo aver puntato la vittima di turno, la ripulivano di denaro contante e oggetti di valore con la minaccia di un coltello o di un paio di forbici puntate alla gola: i membri della baby gang che ha seminato a lungo il panico per le strade di Roma, sono stati finalmente fermati dalle forze dell'ordine. I tre principali responsabili, tutti minorenni, sono indiziati a vario titolo e in concorso con altre persone dei reati di rapina aggravata e violazione della legge sulle armi. A seguito delle indagini coordinate dalla procura del Tribunale per i minorenni di Roma, i ragazzini sono stati condotti in una comunità.

Come agivano

Il modus operandi della banda, che entrava in azione in particolar modo alle fermate della metro e sui mezzi pubblici della Capitale, era sempre lo stesso. I ragazzini avvicinavano il loro obiettivo con una scusa, poi gli puntavano al collo un coltello o un paio di forbici affilate per convincerlo a consegnare loro tutti gli oggetti di valore di cui era in possesso: si va dal denaro contante fino ad arrivare a smartphone, orologi, gioielli e addirittura vestiti firmati e di lusso.

Le indagini

Le indagini sono partite da uno specifico caso di rapina sul quale avevano iniziato a lavorare, in quanto verificatosi all'interno del territorio di loro competenza, gli uomini del commissariato Appio di Roma. Non ci è voluto molto tempo prima che gli investigatori comprendessero che non si trattava di un caso isolato. Le medesime caratteristiche di quel colpo si ritrovavano, infatti, in un'altra serie di rapine emerse dopo un'accurata analisi delle banche dati: i membri della baby gang avevano agito indisturbatamente e in modo continuativo almeno dallo scorso mese di novembre.

I riscontri

Una volta messi insieme tutti i pezzi del puzzle, gli inquirenti hanno focalizzato la propria attenzione sugli episodi simili, occupandosi di visionare centinaia di ore di filmati registrati da videocamere di sorveglianza installate nei pressi dei luoghi in cui si erano verificate tali rapine. È così stato possibile non solo risalire all'identità dei tre principali indiziati, ma anche ricostruire le caratteristiche dei colpi da loro messi a segno e stabilire le specifiche responsabilità di ciascuno di essi.

Grazie alle preziose prove in

loro possesso, gli agenti della Polizia del commissariato Appio hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Roma.

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