Emilia-Romagna, 4 milioni di ristori per comprensori senza neve

L’intervento per compensare le perdite di incassi delle imprese dell’Appennino a causa dell’inverno caldo dello scorso anno

Credits @inLombardia
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Per compensare le perdite di incassi di imprese e comprensori sciistici dell'Appennino a causa dell'inverno caldo dello scorso anno senza neve, oltre 4 milioni di euro di ristori alle attività in crisi attraverso un bando regionale gestito da Unioncamere Emilia-Romagna. Entrando nel dettaglio delle cifre, in ballo 4 milioni e 67 mila euro di ristori assegnati complessivamente a 6 imprese che gestiscono impianti a fune dei comprensori sciistici dell'Appennino e a 67 imprese (alberghi, campeggi, rifugi, ristoranti, bar)

Un risultato importante e a difesa del lavoro secondo l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini. Le risorse sono state destinate a un comparto in crisi per la mancanza di neve "razionalizzando quelle destinate ai ristori per l'emergenza Covid e svincolandone una parte per le imprese dei territori dell'Appennino". I numeri parlano chiaro: il ribasso di fatturato dell'inverno scorso per le imprese ammesse a finanziamento è stato di 2 milioni e 541 mila euro per le imprese esercenti di impianti di risalita, di 627.930 euro per gli alberghi, e di 1 milione e 25mila euro per quelle della ristorazione.

Corsini ha posto l'accento sul danno economico di grande portata affrontato da imprese e comprensori sciistici: "I ristori concessi, coprono il 95% del calo di fatturato per gli impianti di risalita e il 100% per le altre imprese, dando un po' di respiro al settore e la possibilità di poter proseguire nell'attività commerciale e di servizio". Valerio Veronesi, presidente Unioncamere Emilia-Romagna, ha elogiato l'intervento concreto e tempestivo in favore delle aziende colpite:"Sono una grande risorsa, meritavano l'impegno di squadra che ha portato a questo importante risultato".

Il bando proposto dalla Regione e accolto dal ministero al Turismo prevedeva l'aiuto degli operatori del settore turistico ricettivo, termale e della ristorazione dei comuni montani, a condizione che avessero subito una diminuzione del fatturato di almeno il 30% nel periodo tra il 1° novembre 2022 e il 15 gennaio 2023.

Sono state attuate due linee di finanziamento: la prima alle imprese esercenti di impianti di risalita con un plafond di 2 milioni di euro, la seconda per le altre categorie di impresa dei comprensori sciistici della dorsale appenninica: stabilimenti termali, alberghi rifugi, alloggi vacanze, bar ristoranti e catering - imprese iscritte al registro Ateco del settore ricettivo e della ristorazione - con uno stanziamento complessivo di 2 milioni e 67 mila euro, assegnando un contributo massimo di 140mila euro per ogni beneficiario.

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