"Fascisti di m...". Esponenti di FdI e Gioventù nazionale aggrediti in strada

Violenza a Lecce: un gruppo di facinorosi ha lanciato cocktail e bottiglie e ha cercato di pestare alcuni militanti di centrodestra. La denuncia delle vittime

"Fascisti di m...". Esponenti  di FdI e Gioventù nazionale aggrediti in strada
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Un episodio terribile quello avvenuto a Lecce, dove alcuni esponenti di FdI (Fratelli d'Italia) e di Gioventù Nazionale sono stati aggrediti da un gruppo di esagitati. I giovani sono stati presi di mira per le loro idee politiche da parte di un gruppo di soggetti che li ha assaliti dopo averli additati come "fascisti".

A raccontare la deprecabile vicenda è stato il militante di Gioventù Nazionale Marco Gaetani, che ha pubblicato sui social un filmato dell'aggressione. Stando a quanto riferito da Gaetani, il fatto si è verificato nella serata dello scorso venerdì, mentre lui e alcuni suoi amici stavano passeggiando per le strade di Lecce. I giovani sono stati riconosciuti da un gruppetto di diverse idee politiche, e in breve la situazione è degenerata. "Non tollerano il fatto di respirare 'la tua stessa aria'. Succede che iniziano a lanciarti addosso i cocktail e le bottiglie, e che provano ad aggredirti fisicamente", ha raccontato il giovane militante.

Insieme a Marco Gaetani si trovava anche il fratello, Andrea. Nel video si avverte chiaramente quanto la situazione sia tesa e prossima ad esplodere. Il giovane tiene a precisare che la sua denuncia vuole portare l'attenzione su un fenomeno preoccupante: quello dell'intolleranza, e della violenza fin troppo facile. Chiunque, a prescindere dalle idee politiche, può ritrovarsi a vivere una situazione del genere. "Pubblico questo spezzone di video sperando di svegliare le coscienze dei signori dei 'se' e dei 'ma', quelli che coccolano i violenti, che giustificano e che minimizzano i loro comportamenti, oppure quelli che fanno finta di non vederli. Accendessero un campanello d'allarme quelli che scendono in piazza insieme a loro, quelli che poi siedono in consiglio comunale o che dirigono i partiti con rappresentanza istituzionale. Quelli che pretendono di dare lezioni di democrazia e che sventolano la costituzione senza averla mai letta. Svegliatevi, o sarete complici", ha aggiunto.

Il fatto è stato duramente condannato dal sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone. "Non ammetto che nella città che i leccesi hanno deciso di affidarci possano accadere episodi vergognosi come quello occorso a due giovani leccesi, ragazzi conosciuti da tutti in città per il loro impegno civile e politico, per la loro correttezza istituzionale, per le loro capacità relazionali e sociali", ha dichiarato. "Aggredire chi la pensa diversamente significa tradire i valori del dialogo, della cultura, del rispetto reciproco. La nostra città non può accettare l’intolleranza, né restare in silenzio. Chi sceglie la violenza, mostra soltanto la debolezza delle proprie idee. A questi ragazzi, colti, sensibili e capaci di confronto, va tutta la nostra solidarietà", ha aggiunto in un post pubblicato su Instagram.

Parole di condanna sono arrivate anche da Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Fratelli d'Italia. "Un'aggressione violenta, un odio politico che si nutre della quotidiana delegittimazione del Governo del Paese e della sua leader, veleno che cova e schizza impazzito, senza neppure la scintilla di una provocazione", ha affermato, come riportato dal Quotidiano di Puglia. "Questo è il vero 'fascismo', fascismo rosso e cieco, intollerante e prevaricante. Altro che antifascismo!", ha concluso.

"Siamo costretti nuovamente a denunciare l'aggressione di due militanti di Gioventù Nazionale, divenuti bersaglio dell'ennesima violenza per le loro idee politiche", ha dichiarato Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera dei Deputati. "Ormai episodi simili nei confronti dei nostri ragazzi si ripetono in maniera preoccupante, evidenziando un clima di violenza ed odio crescente.

Rinnoviamo ai militanti di Gioventù Nazionale coinvolti la solidarietà per quanto accaduto, augurandoci che anche gli altri esponenti politici facciano lo stesso perché dinanzi alla violenza non devono esserci silenzi e distinguo".

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