Dopo 15 anni di lotta la spuntano i musulmani toscani: a Firenze aprirà la nuova moschea e la data prevista è il prossimo primo aprile.
Un percorso tormentato in quanto i fedeli della comunità islamica del capoluogo toscano, con a capo l’imam Izzedin Elzir negli ultimi decenni hanno ricevuto innumerevoli sfratti dal luogo dove fino ad adesso si sono riuniti per pregare: un garage di proprietà privata di una signora, la quale più spesso è stata costretta a vedere i sassi intorno alle porte pur di non sgomberare e soccombere in quanto le forze dell’ordine hanno sempre tutelato l’ordine pubblico.
Ma adesso la svolta: la comunità ha infatti acquistato i locali di uno stabile di una ex banca, nel centro storico di Firenze: poco meno di 500 metri quadrati e due piani per la cifra di 1 milione e 200 mila euro.
“Per la prima volta la comunità dei fedeli avrà un luogo di proprietà dove poter pregare”, ha dichiarato l’imam a un giornale locale.
Ma, con quali soldi è stato possibile comprare lo stabile?
A chiederselo sono stati anche e soprattutto gli esponenti della Lega di Firenze, Federico Bussolin e Federico Buonriposi. “Ci domandiamo da dove arrivano tutti questi soldi improvvisamente e chi siano i benefattori”, scrivevano qualche mese fa in una nota.
Elzir, ex portavoce Ucoii - l’unione delle comunità islamiche italiane - che già era finito in una polemica quando era portavoce proprio per una presunta mancanza di trasparenza sui fondi, rassicura subito la comunità e parla di donazioni. “I fondi raccolti non arrivano dall’estero - racconta l’imam Izzeddin Elzir a Il Corriere Fiorentino -Tutti i soldi arrivano dai musulmani che vivono a Firenze, alcune sono donazioni, altri sono crediti”.
IlGiornale.it è entrato in possesso degli incassi ricevuti dalla raccolta fondi: su un totale di 1 milione e 200mila euro sono stati raccolti poco più di 11 mila euro. Probabilmente ci saranno state anche altre donazioni private, che non ci è dato sapere, ma sicuramente l’irrisoria cifra raccolta sembrerebbe destare dei sospetti. Tanto più a fronte delle polemiche che hanno investito proprio Izzedin Elzir, quando era portavoce dell’Ucoii proprio sulla questione trasparenza dei fondi. All’epoca, tra il 2013 2 il 2014, con Elzir l’Ucoii ha ricevuto la somma più alta mai ricevuta, sembrerebbe dal Qatar: 50 milioni di euro. Ed è sempre Elzir negli anni passati a rispondere in modo netto sulla gestione dei fondi, prima Ucoii e poi della comunità islamica di Firenze: “i bilanci non li pubblico” ha affermato e dichiarato più volte alla stampa, giustificandosi con il fatto che per legge non è tenuto a farlo, ed è vero.
Sull’acquisto della nuova moschea l’imam ha dichiarato alla stampa locale fiorentina: “vorrei ringraziare il Comune di Firenze, nelle persone del Sindaco Nardella e dell’assessore Funaro per averci accompagnato ed esserci stati vicini in questo percorso”. Non è mancata la risposta dell’opposizione, sempre targata Lega. "Così "vicini" dal Comune da garantire anche su attendibilità fondi per l’acquisto della moschea?”. E ancora: "Noi però non ci meravigliamo, la sinistra d'altronde fa da padrone sempre. Lo avevamo già capito con quella modifica "astuta" al Poc”.
I rappresentanti del Carroccio fanno riferimento alla norma dell’ “indifferenziata funzionale” messa nero su bianco dai dem dopo anni di stand by proprio qualche mese prima che la comunità islamica facesse la proposta economica per l’acquisto. I locali della banca infatti non avevano come destinazione il luogo di culto ma con la nuova norma firmata dal sindaco pd Dario Nardella i vincoli vengono meno: in tutti i luoghi potrà essere svolta attività di culto per le associazioni e per il terzo settore. In pratica non sarà necessario che i locali cambino destinazione d’uso anche se commerciali o abitativi.
“Le magie della
E se i musulmani ora esultano, la domanda vera resta: da dove sono arrivati tutti quei soldi?
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