Continuano le azioni plateali degli eco-vandali, terzo raid a Torino nel giro di pochi mesi. Protagonisti i “giustizieri dei Suv” tra Centro e Borgo Po: sgonfiate le ruote a settanta Suv per combattere l’inquinamento e arrecare danni significativi ai proprietari dei bolidi.“Lo sappiamo che ti arrabbierai, non ce l’abbiamo con ma con la tua auto…”, la firma dell’operazione in un foglietto lasciato sul parabrezza dei macchinoni “colpiti”.
Come riportato dalla Stampa, i gretini hanno richiamato soltanto la sigla “Tyre extinguishers” – sgonfiatori di pneumatici – legata a un’organizzazione con radici oltremanica. L’obiettivo è chiaro: colpire i Suv, le vetture 4X4, i nemici par excellence dell’ambiente. Armati di cacciaviti e tanta pazienza, i “giustizieri” hanno attaccato le principali vie delle due zone torinesi: da Corso Vinzaglio alla zona della collina, nessun bolide l’ha fatta franca.
È stato un venerdì mattina di rabbia e di frustrazione per i proprietari delle vetture prese di mira dagli attivisti per l’ambiente: molti di loro sono stati costretti a ricorrere al carro attrezzi. Non sono mancati i problemi per alcuni lavoratori. Questo il racconto di un testimone, solidale con una “vittima” della furia ecologista: “Che danno, che danno. Aveva un appuntamento di lavoro: gli è saltato perché si è trovato l’auto con una gomma sgonfia”.
Chi sono questi giustizieri? Teorie e supposizioni non sono venute meno: c’è chi ha puntato il dito contro “quelli dell’altra volta” e chi ha incolpato quelli del Climate camp. Sul canale Telegram dei “Tyre extinguishers” sono presenti foto e commenti di blitz analoghi compiuti in giro per il mondo da parte di attivisti anonimi. E a Torino non è mancata la provocazione in qualche biglietto: “Abbiamo soltanto sgonfiato lo pneumatico. Per oggi puoi spostarti a piedi, in bici o con i mezzi pubblici”.
Come anticipato, si tratta del terzo raid ambientalista a Torino nel giro di pochi mesi. A ottobre alcuni attivisti anonimi avevano colpito nel quartiere Crocetta: sgonfiate le ruote di una dozzina di Suv e auto di lusso. Anche in quel caso è comparso un volantino per rivendicare l’attacco: “Chiunque abbia deciso di investire i propri soldi in un Suv, non ha il diritto di distruggere le condizioni di vita presenti e future dell’umanità”.
A novembre, invece, blitz in Gran Madre da parte del “Collettivo della SUVversivǝ”, con tanto di obbrobriosa schwa: colpiti cinquanta Suv. “Se la politica non fa nulla, agiremo noi”, la scusa per l’ennesimo atto vandalico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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