Pazienti abbandonati a loro stessi, che non ricevevano la più che necessaria assistenza di base, a partire dalla somministrazione del cibo fino ad arrivare alla cura dell'igiene personale: il quadro che emerge dalle investigazioni condotte su una Rsa della provincia di Imperia fa rabbrividire. Al momento risultano 24 indagati, dei quali 10 si trovano agli arresti domiciliari e 14 sono stati colpiti dalla misura cautelare della sospensione dall'esercizio di pubbico servizio. Gli anziani, in gran parte ultraottantenni e spesso e volentieri in condizioni di non autosufficienza, erano anche fatti oggetto di aggressioni verbali e fisiche, come dichiarato dal procuratore capo di Imperia Alberto Lari.
Le indagini
Il campanello d'allarme era scattato da tempo, grazie alle testimonianze dei parenti di alcuni ospiti della struttura "Le Palme" di Arma di Taggia (Imperia), i quali avevano notato che qualcosa non andava. Le numerose segnalazioni ricevute, spesso e volentieri concordanti tra loro, avevano spinto la procura della Repubblica ad avviare le prime perquisizioni all'interno della Rsa. Denunce che parlavano di abbandono, nel migliore dei casi, se non anche di maltrattamenti.
Le indagini, avviate dai finanzieri del comando provinciale di Imperia nell'ambito dell'operazione ribattezzata "Praesidium", hanno permesso di documentare una serie di condotte illecite da parte di infermieri e Oss che risultavano impiegati presso la Rsa "Le Palme" di Arma di Taggia: ad essere contestati i reati di maltrattamento e abbandono aggravati ai danni di anziani. La struttura era stata oggetto di una prima tranche di indagini, conclusasi con un blitz delle Fiamme Gialle nel marzo del 2022: 41 persone furono allora iscritte nel registro degli indagati. Non solo ritardi nella somministrazione del cibo o pasti direttamente saltati oppure igiene personale rimandata o mai effettuata.
Dopo altri mesi di investigazioni, ha spiegato il procuratore Lari, è stato verificato anche nei registri di servizio il fatto che si continuassero a prescrivere terapie mai effettuate e a indicare procedure di assistenza in realtà non compiute. A ciò si aggiungono gli episodi di violenza verbale e fisica a cui gli ospiti della struttura erano sottoposti. Alla luce di quanto emerso, il giudice per le indagini preliminari ha firmato 24 misure cautelari, 10 arresti domiciliari e 14 sospensioni dall'esercizio di pubblico servizio.
"Per sei mesi abbiamo piazzato telecamere nascoste ed appurato quanto dichiarato dai parenti e dagli stessi anziani", dichiara il procuratore Lari, come riferito da Repubblica,"e persino nei registri ancora oggi venivano appuntate falsità". Le intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video hanno, dunque, permesso agli inquirenti di provare in primis la costante omissione di servizi essenziali, dalla somministrazione dei pasti, alla pulizia personale fino ad arrivare al semplice cambio di postura. Oltre ciò gli anziani subivano frequenti aggressioni verbali e fisiche, con insulti e percosse che producevano un disagio non compatibile con le normali condizioni di vita. Talvolta, addirittura, il cibo non somministrato di proposito veniva gettato nei gabinetti e nei lavandini.
La direzione della Rsa ha già provveduto a licenziare gli indagati e a trasferite le vittime in altre strutture di accoglienza. La Asl Uno ha rassicurato sulla continuità assistenziale di tutti gli ex ospiti de "Le Palme".
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