I punti chiave
Non hanno risparmiato nemmeno le gare agli Internazionali d'Italia: attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato il campo del "Pietrangeli" con vernice bianca mentre era in corso la sfida tra l'americana Madison Keys e la romena Sorana Cirstea valida per gli ottavi di finale Wta. Ancora una volta, la protesta era incentrata sul Fondo Riparazione per prevenire le catastrofi del clima. Una situazione simile si è verificata anche sul Campo 12 dove era in corso la sfida valida per il secondo turno del doppio tra Santiago Gonzalez/Edouard Roger-Vasselin e Marcelo Arevalo/Mate Pavic.
Vernice sulla terra rossa
Si è resa necessaria la sospensione dell'incontro del Pietrangeli che è ripreso dopo circa 45 minuti con le giocatrici rientrate negli spogliatoi e gli spettatori che hanno vibratamente protestato con fischi e ampie manifestazioni di dissenso: era la prima gara odierna iniziata alle ore 11 ma improvvisamente una decina di attivisti ha fatto irruzione in campo e sulle tribune: alcuni di loro sono entrati direttamente sul terreno di gioco indossando gillet arancioni e lanciando dei coriandoli, altri ancora come forma di protesta hanno cercato di farsi largo tra il gran pienone delle tribune provando a "incollarsi" a esse. Immediatamente sono arrivati steward, sicurezza privata e forze dell'ordine portando via gli attivisti che non hanno opposto resistenza.
Il video dell'invasione dei manifestanti sul Pietrangeli.
— Quindici Zero (@quindicizero) May 13, 2024
Un torneo tranquillo, insomma.pic.twitter.com/lphT1wApa5
La richiesta degli attivisti
"Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato", hanno dichiarato gli attivisti di Ultima Generazione. La loro richiesta è incentrata su fondi che dovrebbero provenire "attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi", hanno sottolineato.
Due di loro hanno parlato della situazione personale: una ragazza possiede un'azienda agricola ed è preoccupata delle calamità naturali che starebbero diventando "la norma a causa del collasso climatico e questo porterà le piccole imprese a fallire. Chi deve pagare è chi ha causato tutto questo, ovvero le grandi aziende le multinazionali".
Un altro ha invece deciso di protestare agli Internazionali impaurito per il "caldo estremo che dovremo affrontare nell'estate che sta arrivando, sono preoccupato per mia nonna che ha 92 anni ed è tra le persone più vulnerabili, che in una giornata bollente rischia la vita solamente per andare a comprare il pane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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