Si sarebbe dovuta spaccare la maggioranza di centrodestra e invece, nemmeno il tempo di partire, e a spaccarsi in Regione è stata l`opposizione. Mandando in frantumi la pazza idea di poter costruire un asse tra il nuovo Pd schleinizzato che da queste parti prende il volto di Pierfrancesco Majorino e il grande magma centrista renzian-calendiano che aveva scelto come suo alfiere quella donna Letizia Moratti in fuga all`ultimo minuto dal centrodestra. Un matrimonio che non s`ha da fare.
Non solo bagatelle di una lontana provincia dell`impero, come purtroppo troppo spesso viene considerata la Lombardia dai Palazzi romani, ma un significativo laboratorio della politica nazionale. Il casus belli è noto, il voto sui membri dell`ufficio di presidenza del consiglio regionale, durante il quale la voracità di un Pd evidentemente ringalluzzito dalla tenuta elettorale e dalla nuova segreteria, ha fatto un sol boccone delle ambizioni dei centristi. Che non l`hanno presa per niente bene, tanto da aver stigmatizzato l`accaduto con un durissimo intervento in aula del morattiano Manfredi Palmeri, pronto parlare di un fatto «inaccettabile». E talmente «inimmaginabile» da provocare una frattura insanabile. «Da questo momento - ha sentenziato Palmeri - cambierà il nostro rapporto in quest`aula».
Miele per un centrodestra che dopo le inevitabili discussioni legate alla scelta degli assessori, immediatamente precipitate nella prima riunione di giunta, già intravvede una navigazione meno agitata in questo inizio di legislatura. Perché l`aver di fronte, come ieri si è plasticamente visto, due opposizioni in guerra fra loro, può consentire un maggior spazio di manovra per realizzare il programma che il presidente Attilio Fontana illustrerà martedì all`aula. E potrà farlo forte di una compattezza della sua maggioranza che, va detto, è resa ancor più solida dal rapporto stretto proprio da Fontana con la leader di FdI Giorgia Meloni. Un patto che gli ha consentito di avere le spalle coperte e di imporre già fin dall`inizio alcune sue scelte che hanno messo i paletti alle prevedibili turbolenze dei Fratelli d`Italia.
Normali scosse di assestamento, almeno si spera, in queste prime fasi nelle quali i politici sanno che bisogna segnare il territorio.
Ma è altrettanto auspicabile che tutto questo duri solo il tempo fisiologico e poi si passi al più presto a realizzare il programma e a fare cose. Perché è questo che i lombardi hanno chiesto ed è per questo che da decenni votano centrodestra. A perder tempo con i litigi si lascino pure le opposizioni. Al plurale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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