"Ho paura, temo che mia moglie possa finire male, proprio come la povera Saman, la ragazza pachistana di Novellara uccisa dai familiari". Giorgio Pagano, 44 anni, ha sposato una ragazza marocchina, Boutania. Vivono a Castelfranco Emilia, nel Modenese, con le due figliolette: una di 7 e l'altra di 18 mesi. "Lo zio e la mamma di Boutania non accettano che abbia sposato un italiano. Viviamo quasi come due reclusi, come due pentiti di mafia. Boutania è stata minacciata e picchiata da suo zio più di una volta. E con sua madre non parla più da tre anni: l'unico torto che abbiamo agli occhi di molti suoi parenti marocchini, è quello di esserci innamorati", racconta il 44enne in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Il matrimonio
Giorgio e Boutania si sono conosciuti 4 anni fa. "Fu proprio mia suocera, che vive qui, a Castelfranco con il fratello Mohamed, a favorire il nostro incontro. - ricorda il 44enne - Mi fece vedere le foto di sua figlia che all'epoca era in Marocco e frequentava l'università: una ragazza bellissima". Tra i due fu amore a prima vista, tanto da decidere di convolare a nozze dopo pochi mesi di frequentazione. "Ero contentissimo, - prosegue - soprattutto quando la sposai con una cerimonia in Marocco".
"Una marocchina deve sposare un marocchino"
Dopo il matrimonio, i rapporti con la suocera cominciarano ad incrinarsi. "Nelle intenzioni di lei e del fratello, - spiega Giorgio - doveva servire solo a far ottenere a Boutania il permesso di soggiorno in Italia. Ma non hanno tenuto conto che noi siamo davvero innamorati e il nostro è un matrimonio vero". Da allora "sono arrivate le minacce di Mohamed (lo zio della ragazza ndr), anche nei miei confronti. - prosegue il racconto - Boutania è stata colpita una volta con un pugno davanti a me, un'altra quando si trovava in casa di sua madre, le ha lanciato un oggetto in fronte, un'altra volta ha tentato di investirla mentre lei aveva la bimba nel passeggino. Sua madre le urlava 'una marocchina deve sposare un marocchino'".
La denuncia
Giorgio e Boutania hanno denunciato "più di una volta" l'accaduto ai carabinieri. La Procura di Modena ha aperto un'inchiesta a carico dello zio di Boutania e ora inizierà un processo anche nei confronti della madre della ragazza. "Ma questo non ci rende più sicuri. - precisa il 44enne - Anzi. So che da alcuni siamo odiati perché questa vicenda di violenze, a loro dire, non doveva finire in tribunale. Ma noi non avevamo scelta". Il papà di Boutania, però, è dalla loro parte: "Lui è una brava persona, non ci ha mai ostacolati, anzi. - dice Giorgio - Io l'ho conosciuto in Marocco durante il mio matrimonio e mi ripromettevo di fargli visita nel suo paese, anche perché mia moglie non lo vede da tre anni".
"Ho paura per mia moglie"
La coppia, assistita dall'avvocato Ferdinando Pulitanò, teme che le ostilità familiari possano avere conseguenze drammatiche. "Se torniamo in Marocco ci ammazzano.
- confida il 44enne - Non sto esagerando, mi creda, sappiamo che c'è gente pronta a farlo per lavare quella che molti di loro ritengono una colpa gravissima: Boutania ha sposato me e poi ama anche vestire all'occidentale, atteggiamenti che ancora in troppi non tollerano". Giorgio e la moglie non trovano pace: "Viviamo nel terrore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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