Milano, si dimette l'assessore alla Casa Guido Bardelli. In una chat scriveva: "Questa giunta deve cadere"

Salvini: "Sia Sala a dare risposte, comodo dare colpe ad altri"

Milano, si dimette l'assessore alla Casa Guido Bardelli. In una chat scriveva: "Questa giunta deve cadere"
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Passo indietro di Guido Bardelli, assessore alla Casa del Comune di Milano. Le sue chat private sono finite nelle carte dei pm che indagano sull'urbanistica nel capoluogo lombardo. Bardelli, che non risulta indagato nell'inchiesta, potrebbe aver rassegnato le dimissioni per via di alcune frasi pronunciate sulla Giunta milanese, quando però non era ancora assessore, raccolte dalle intercettazioni.

Il sindaco Giuseppe Sala, fa sapere una nota di Palazzo Marino, nei prossimi giorni valuterà le alternative possibili "al fine di non interrompere il percorso" tracciato sul Piano Casa. Infatti, sottolineano dal Comune, l’assessorato alla Casa è "estremamente rilevante per la città di Milano ed è necessario garantire continuità nelle attività che si stanno portando avanti". "Per rispetto istituzionale - si legge nella nota - lunedì 10 marzo l’assessore Bardelli intende spiegare i motivi della sua decisione al Consiglio comunale. A valle di ciò, le sue dimissioni saranno formalizzate".

Cosa scriveva Bardelli a Oggioni

Il 13 dicembre 2023 Bardelli invia un messaggio su Whatsapp all'architetto Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale, finito agli arresti nei giorni scorsi. I due si stanno confrontando sugli interventi dell'assessore alla rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e della direttrice della Rigenerazione Urbana, Simona Collarini, espressi nel corso di una riunione sulla variante del Pgt (Piano di governo del territorio). Bardelli prende di mira Tancredi dicendo che il suo è "un allineamento ai rilievi mossi dai pubblici ministeri nell'indagine". E aggiunge: "Questi (i magistrati, ndr) sono pazzi". Oggioni risponde così: "È il Pgt della Petruzzella (uno dei pm coinvolti nelle indagini, ndr)". E Bardelli rilancia: "Chi è la Petruzzella? Dobbiamo far cadere questa Giunta". Bardelli, non ancora assessore, avrebbe cercato di muoversi contro Sala e la sua giunta, cercando in modo pretestuoso di utilizzare la carta del disagio patito dalle famiglie dei dipendenti comunali.

Salvini: "C'è un problema in Comune"

"Mi sembra che ci sia un problema in Comune che pagano le famiglie. A dare delle risposte dovrebbe essere il sindaco. Io da ministro sono andato a processo personalmente, ho rischiato la galera personalmente e non mi sono mai sognato di scaricare sui miei collaboratori qualcosa che avevo deciso io". Lo ha detto a Milano il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a margine di un evento a Palazzo Lombardia. "Se qualcosa non funziona a Milano, ècomodo dire che è colpa del direttore, del funzionario, dell’architetto o dell’assessore. Evidentemente - ha aggiunto - c’è qualcosa che non funziona in Comune a Milano. Aspettiamo, come governo, le risposte e le soluzioni del sindaco". A chi chiedeva se ci sono responsabilità del sindaco Sala, Salvini ha aggiunto: "Se oggi c’è un treno che rallenta in Lombardia il Pd chiede le mie dimissioni, se c’è qualcosa che non funziona in Comune non dipende dall’usciere".

"Il Guido delle intercettazioni non è Bardelli"

Il "Guido" della intercettazione chiave della procura di Milano non sarebbe Bardelli, assessore dimissionario, ma Guido Alberto Inzaghi, avvocato amministrativista dei più importanti gruppi immobiliari di Milano. È quanto sostengono alcune fonti legali in merito alla intercettazione del 24 ottobre 2024 quando l’architetto indagato per falso e traffico di influenze, Marco Emilio Cerri, l’uomo che si intesta la paternità della norma Salva Milano e dice di averla consegnata a Tommaso Foti, allora deputato di Fratelli d’Italia e oggi ministro, è al telefono con Tommaso Fiorentino, avvocato amministrativista dello studio Inzaghi (estraneo all’inchiesta).

Oggioni non risponde al gip

Giovanni Oggioni, l’architetto agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, depistaggio e falso, si è presentato davanti al gip Mattia Fiorentini, ma il suo interrogatorio di garanzia è durato solo una manciata di minuti, giusto il tempo per l’ex dirigente comunale milanese di avvalersi della facoltà di non rispondere. L'architetto, che chiederà la revoca dei domiciliari, non ha rilasciato dichiarazioni, lasciando il compito di spiegare la sua posizione al suo legale, l’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni.

"Oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma si riserva con la difesa di contestare tutte le accuse dopo aver letto gli atti", ha precisato Brambilla Pisoni che, incalzato dai cronisti, ha spiegato come "quella sul 'sistema' è una dichiarazione dei pm che, ovviamente, non viene per niente condivisa dalla difesa». L’ex dirigente, ha aggiunto il legale, «non sta bene per niente, è molto depresso, non è nelle migliori condizioni per far fronte a questa situazione".

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