Tabaccaio rapinato sei volte in un mese dallo stesso uomo

"I commercianti che sparano ai ladri fanno bene", commenta con amarezza il negoziante Eugenio Anselmo

Tabaccaio rapinato sei volte in un mese dallo stesso uomo
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Ha subito ben sei rapine in un mese, di cui tre in sole 24 ore, ed è stato per questo motivo costretto, a causa del timore di subire delle conseguenze, a chiudere la sua attività per quasi due settimane: è la stessa vittima, il tabaccaio 58enne Eugenio Anselmo, a raccontare del calvario vissuto in quest'ultimo mese durante un'intervista concessa a Repubblica.

Tutto ha avuto inizio lo scorso maggio, quando l'esercizio commerciale di proprietà di Anselmo, sito nel quartiere Barca di Torino, è finito nel mirino di un pregiudicato 27enne di nazionalità italiana. Un'attività aperta da oltre 20 anni, spiega l'uomo nel corso dell'intervista, durante i quali non aveva mai avuto alcun problema.

"La prima volta che è arrivato quel ragazzo, mi ha ordintato di dargli i soldi, altrimenti mi avrebbe sfregiato", ricorda il tabaccaio, "poi, qualche giorno più tardi, è entrato per tre volte lo stesso giorno, ma non era armato". Come si può evincere dalle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate nel negozio, risultate poi fondamentali ai fini delle indagini condotte dalla polizia, il 27enne entrava tranquillamente nel locale a viso scoperto, o al massimo indossando semplicemente un paio di occhiali da sole.

Pur non avendo armi, i toni utilizzati e le minacce erano decisamente convincenti, tanto da persuadere la vittima a cedere al ricatto e a consegnargli ciò che chiedeva, vale a dire stecche di sigarette e denaro contante dalla cassa, per un totale di circa 2mila euro. "Se non mi dai i soldi ti riduco in sedia a rotelle", urlò una volta per convincerlo a collaborare. In un'altra circostanza, brandendo una borraccia nella quale a suo dire era contenuto dell'acido, aveva minacciato di lanciarglielo addosso e di sfregiarlo. Durante un'altra visita, il rapinatore lo ricattò spiegandogli che se si fosse rifiutato di dargli il denaro richiesto sarebbe tornato nel negozio per dargli fuoco.

Terrorizzato per la propria incolumità e per il destino del suo tabacchino, Anselmo preferì chiudere la propria attività commerciale per quasi due settimane. Alla riapertura, tuttavia, nulla era cambiato, e le rapine erano riprese immediatamente. L'incubo si è concluso per fortuna con l'arresto del responsabile da parte degli uomini del commissariato di Barriera di Milano, che già da qualche tempo erano sulle sue tracce: il ragazzo, un 27enne con precedenti per tentato omicidio, è stato colto in flagranza di reato dagli agenti in borghese che lo attendevano all'esterno del negozio.

"Penso che i commercianti che sparano ai ladri fanno bene, il problema è che dopo arrivano le grane", ha dichiarato senza troppi giri di parole il tabaccaio a Repubblica."Quando la polizia lo ha arrestato, per me è stata una liberazione. Avevo paura di ogni cliente che entrava. Non si può vivere così".

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