Monza, 80enne perseguita la vicina con urla, minacce e biglietti. Scatta il divieto di dimora

Il suo attaccamento morboso alla 55enne, cominciato nel periodo del lockdown, era diventato insopportabile e pericoloso

Monza, 80enne perseguita la vicina con urla, minacce e biglietti. Scatta il divieto di dimora

Le inviava ogni giorno bigliettini offensivi e minacciosi nonostante nei suoi confronti gravasse la misura del divieto di avvicinamento alla donna di cui, in maniera malsana, si era infatuato. Per un 80enne di Monza, quindi, è scattato un provvedimento più severo, quello del divieto di dimora. I carabinieri glielo hanno notificato dopo che la vittima delle molestie, una 55enne, vicina di casa dello stalker, ha nuovamente denunciato il persecutore.

La vicenda

L’80enne, dopo un primo ammonimento, aveva ripreso a infastidire la donna dallo scorso mese di ottobre. Il suo attaccamento "morboso" alla 55enne, cominciato nel periodo del lockdown, era diventato insopportabile. L’anziano la ingiuriava attraverso messaggi scritti e, in alcuni casi, anche pubblicamente, di notte, urlandole frasi offensive e minacciose dall’uscio di casa sua. A quel punto la donna, temendo per la propria incolumità, ha deciso di rivolgersi nuovamente alle forze dell’ordine.

La decisione del giudice

Il gip, su indicazione della procura della Repubblica di Monza, ha deciso quindi di imporre la misura del divieto di dimora all’80enne ritenendo l’uomo pericoloso. Per il giudice, “il pericolo di reiterazione criminosa specifica è indubbiamente sussistente, come dimostrato anche dalle vicende che hanno portato alla condanna in primo grado per il medesimo reato commesso sempre nei confronti della donna e dove, all’esito del giudizio abbreviato, l’80enne era stato condannato alla pena di un anno e otto mesi”.

Le prove raccolte dai carabinieri hanno dimostrato come, nonostante il precedente provvedimento cautelare, l’uomo abbia continuato a mantenere un atteggiamento aggressivo. Ciò ha spinto il gip a intervenire.

Il magistrato non ha optato per gli arresti domiciliari, che avrebbero potuto avere anche effetti criminogeni esacerbando i rapporti dell’uomo, ma per il divieto di dimorare nel comune di residenza che rappresenta un irrinunciabile presidio di salvaguardia, prevalendo inevitabilmente sulle esigenze di alloggio dell’indagato. L’80enne, in conseguenza della misura adottata dal gip, ha lasciato la propria abitazione per andare ad abitare in un altro comune.

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