Napoli, 18enne ucciso con un colpo in fronte. Si costituisce il cugino

Renato Caiafa si è recato spontaneamente in questura per raccontare la sua versione circa la dinamica della morte di Arcangelo Correra, incensurato. Ipotesi: gioco finito male. Momenti di tensione in pronto soccorso all'arrivo dei familiari e degli amici

Napoli, 18enne ucciso con un colpo in fronte. Si costituisce il cugino
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Ancora una sparatoria nella notte a Napoli, cha ha visto come protagonisti alcuni giovanissimi. Il 18enne Arcangelo Correra, incensurato, è morto dopo il ricovero in ospedale per le gravi ferite riportate. Intorno alle 5, alcuni agenti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli sono intervenuti presso l'ospedale Vecchio Pellegrini, dove era stato appena accompagnato un ragazzo colpito in fronte da un proiettile. Il 18enne napoletano non ce l'ha fatta dopo aver lottato strenuamente tra la vita e la morte. Poco prima delle 5 Arcangelo era con altri due amici tra cui un suo parente, Renato Caiafa, 19 anni, fratello minore di Luigi Caiafa, un ragazzo ucciso nel 2020 nel corso di una rapina da un poliziotto.

Sembra che proprio Renato stesse maneggiando una pistola quando è partito un colpo che ha raggiunto Arcangelo alla testa. In particolare, forse per testare l'arma, il giovane avrebbe "scarrellato" e sarebbe stato espulso anche un proiettile, trovato a terra, sul posto. Poi è partito il colpo mortale.

Inutile la corsa e il ricovero all'ospedale. A raccontare questa versione è stato lo stesso Caiafa, che oggi si è recato spontaneamente in questura. Il fermo riguarda i reati di porto illegale d'arma e ricettazione; il giovane è stato poi indagato per omicidio colposo. La polizia dovrà ora verificare se le cose sono andate effettivamente così, quello che però è certo è che a morire è stato un altro ragazzo, solo di qualche anno più grande del quindicenne Emanuele Tufano, ucciso nella notte tra il 23 ed il 24 ottobre nel corso di una sparatoria tra adolescenti nel pieno centro di Napoli.

Il cugino baby rapinatore

La vittima è il cugino di Luigi Caifa, 17enne ucciso da un agente della squadra mobile di Napoli nel corso di una rapina, la notte del 4 ottobre 2020, in pieno centro a Napoli. Caifa insieme con un complice, secondo la testimonianza delle forze dell'ordine, aveva puntato due ragazzi a piedi tra va Duomo e via Marina, ma in quel momento passavano degli agenti in borghese. Caifa estrasse una pistola giocattolo, ma priva del tappo rosso e uno degli agenti sparò, causandone la morte. Il giovane era in compagnia di Ciro De Tommaso, 18 anni, figlio di Gennaro De Tommaso, detto 'Genny 'a carogna'. Qualche mese più tardi - era la fine del mese di dicembre del 2020 - in un agguato perse la vita anche il padre del baby rapinatore, Ciro Caiafa, 40 anni. L'episodio avvenne in via Sedil Capuano, nella stessa zona dove all'alba di oggi qualcuno ha sparato e ucciso il 18enne A. C. Ciro Caiafa fu ucciso a colpi di pistola, morì poco dopo il suo arrivo nell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli.

Tensione al pronto soccorso

Quando il 18enne è giunto in ospedale ci sono stati momenti di tensione al pronto soccorso con i familiari e gli amici della vittima.

Dalla immediata ricostruzione di fatti è emerso che il giovane, poco prima, era rimasto ferito nel corso di una sparatoria avvenuta al centro storico di Napoli, zona Tribunali. La dinamica è in fase di ricostruzione da parte della squadra mobile di Napoli che indaga sull'episodio di omicidio.

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