Nas all'ospedale di Messina, sei pazienti morti dopo intervento al cuore. Si teme il batterio killer

I carabinieri hanno rilevato delle criticità "in termini di salubrità degli ambienti operatori". Sequestrate due sale operatorie

Nas all'ospedale di Messina, sei pazienti morti dopo intervento al cuore. Si teme il batterio killer
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Sospetto batterio killer all'ospedale Papardo di Messina, dove sei persone che si erano sottoposte a intervento chirurgico sono morte a seguito di complicazioni insorte nel post-operatorio. Sul posto i carabinieri del Nas di Catania, che hanno provveduto a sequestrare due sale operatorie non trovate in condizioni accettabili per garantire la regolare attività.

I morti in ospedale

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, le indagini sono partite subito dopo le denunce presentate lo scorso settembre dai parenti delle vittime. A perdere la vita sono stati Dora Biondo, Maria Eugenia Lombardo, Carmela Sampietro, Giuseppe Lo Giudice, Calogera Caruso, Vincenzo Ragusa e Gaetano Bombaci. Erano tutti pazienti dell'ospedale che avevano accettato di sottoporsi a interventi chirurgici, chi per l'installazione di valvole cardiache, chi per l'applicazione di bypass coronarico. Da qui ha avuto inizio l'attività investigativa. Pare infatti che i pazienti siano deceduti a causa di infezioni di probabile natura ospedaliera, cosa che fa fortemente sospettare la presenza di un batterio killer, molto resistente ai farmaci.

Dalle verifiche effettuate dai Nas, che hanno potuto avvalersi di consulenti tecnici, è emerso che le morti andavano a inserirsi in un insieme più vasto di casi molto simili avvenuti nel reparto sanitario in esame. Ciò ha spinto il gip ha emanare un'ordinanza di sequestro. I carabinieri Nas hanno quindi raggiunto il nosocomio per ulteriori controlli e per rendere effettivo il provvedimento di sequestro nei confronti di ben due sale operatorie. Le indagini, in ogni caso, proseguiranno, perché gli inquirenti sono intenzionati ad andare fino in fondo alla vicenda. Al momento, nel corso delle verifiche, sarebbero state individuate acque contaminate, rubinetti privi di filtri e strumenti non sterili.

Nel corso del soprallugo, del resto, sono state evidenziate "criticità in termini di salubrità degli ambienti operatori, con il superamento delle soglie di rilievo della presenza di agenti patogeni e altri microrganismi", hanno fatto sapere i militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità. Nella sua ordinanza, riportata dalla Rai, il gip afferma che"sussiste il concreto pericolo che il mantenimento in funzione del blocco operatorio secondo le attuali deteriori condizioni igienico sanitarie comporti gravi e imminenti rischi per la salute dei pazienti chirurgici così aggravando le conseguenze del reato".

La preoccupazione di Codacons

Nel commentare la situazione delle sale operatorie dell'ospedale di Messina il Codacons ha espresso preoccupazione.

"Una situazione intollerabile che non può essere limitata al singolo ospedale ma richiede verifiche su scala regionale e nazionale per garantire la sicurezza dei pazienti", ha dichiarato l'associazione, come riportato dal Giornale di Sicilia. L'intenzione è quella di rivolgersi all'assessorato regionale alla Salute e al Ministero della Salute per chiedere al più presto di condurre un'indagine ancora più approfondita.

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