"Le nostre famiglie capiscono". Le storie di chi a Natale aiuta a Malagrotta

Lavorano senza sosta numerosi volontari che, affiancando le forze dell'ordine, si trovano nell'area di Malagrotta dalla serata di ieri. "Siamo contenti di essere d'aiuto"

"Le nostre famiglie capiscono". Le storie di chi a Natale aiuta a Malagrotta
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La buona notizia nel giorno di Natale è lo spegnimento dell'incendio scoppiato ieri nella discarica di Malagrotta, a ovest di Roma, grazie al costante lavoro dei Vigili del Fuoco che non si è fermato per tutta la notte. Nonostante le festività e la voglia di stare in famiglia, è stato fondamentale anche l'aiuto dei volontari nei prevalsa la voglia di aiutare la cittadinanza e tutte le persone più vicine all'area affinché la situazione potesse tornare quanto prima alla normalità.

Le parole del volontario

È da ieri che i volontari non si fermano e torneranno a casa soltanto quando tutto sarà stato risolto, anche a costo di saltare il pranzo della giornata di Natale. "Le nostre famiglie comprendono, chi veste questi colori lo fa con grande spirito di senso civico e sacrificio. Ci siamo fatti tutti gli auguri ma siamo qui per altro, noi siamo contenti di essere d'aiuto e fornire il nostro contributo", ha dichiarato all'Agi Alessandro Sacripanti, presidente del coordinamento regionale di Protezione civile Aeopc Italia che si trova sul posto. La situazione attuale vede un netto miglioramento rispetto a ieri quando un'enorme nube di fumo si è alzata in cielo, oggi non c'è più.

"I vigili del fuoco stanno facendo un grande lavoro di ripristino e noi, come protezione civile della regione Lazio, stiamo facendo un lavoro di supporto", ha aggiunto Sacripanti. "Le squadre di volontari presenti - conclude - sono state attivate tutte dalla sala operativa di protezione civile, è da ieri che le squadre di volontari stanno lavorando senza sosta".

I divieti da osservare

Nonostante le buone notizie, non sarà possibile praticare sport all'aperto per almeno sei chilometri dall'area dell'incendio e le finestre andranno tenute ben chiuse per evitare che possano arrivare cattivi odori: è questa l'ordinanza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per far fronte all'emergenza causata dall'incendio divampato all'impianto Tmb di Malagrotta. Nella serata di ieri è diventato operativo il Centro Comunale per la gestione delle emergenze (Coc). Oltre ai divieti sopra menzionati, non sarà possibile raccogliere e consumare "prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nell'area individuata, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile". Chi si trovasse in emergenza può contattare il 112 o la Sala Operativa 24 ore su 24 della Protezione Civile di Roma Capitale al numero verde 800 854 854 o al numero 06 67109200.

I rischi per la salute

La situazione, però, rimane preoccupante perché la "diffusione di diossina nell'aria causata dall'incendio presso la discarica di Malagrotta determinerebbe enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano": lo ha affermato il presidente della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), Alessandro Miani, che ha messo in guardia sui potenziali rischi per la popolazione consigliando di consumare prodotti agricoli coltivati nelle zone adiacenti la discarica di Malagrotta e carni di animali allevati nelle stesse aree in attesa dei risultati. "La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla IARC come cancerogeno certo per l'uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino - spiega Miani - Il rischio aereo della diossina è limitato all'area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi".

Nel 90% dei casi ci si espone alla diossina tramite i cibi e, una volta entrata nell'organismo, si accumula specialmente sui tessuti grassi rimandendo in vita anche per oltre 11 anni: tutto dipende dal metabolismo del soggetto e dalla massa grassa.

"La via aerea di esposizione è invece limitata alla zona dell'incendio in quanto la diossina è una sostanza chimicamente pesante che tende a precipitare entro brevi distanze dal luogo di emissione in atmosfera - conclude Miani - Oltre alla diossina anche altre sostanze tossiche e cancerogene come metalli pesanti e furani possono liberarsi da un rogo di rifiuti e su questo le autorità dovranno monitorare aria, suolo e acque per comprendere quali e quanti inquinanti hanno interessato l'incendio".

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