I punti chiave
Custodiva dentro di sé un "segreto" dall'età di 14 anni quando fu ferita durante la Seconda Guerra Mondiale: adesso, finalmente, si è liberata dei due proiettili all'interno della sua gamba destra che l'hanno accompagnata per ben 84 anni. La signora Lina di 98 anni è stata operata d'urgenza all'ospedale Carlo Poma - Asst di Mantova e poi ricoverata nel reparto di Nefrologia e Dialisi dopo un "ematoma post traumatico causato dalla rottura di una arteriola muscolare derivante dalla presenza dei reperti".
La nota dell'ospedale
La notizia è venuta a galla soltanto nelle ultime ore grazie a una nota dell'ospedale sia sul portale web che sui canali social: per l'anziana signora si era reso necessario un'intervento di chirurgia vascolare proprio perché, quelli che gli esperti chiamano reperti, dopo decenni stavano causando problemi irreversibili. "Durante l’intervento sono stati asportati proiettili e parti metalliche e si è proceduto con l’emostasi e la ricostruzione dei tessuti", spiega l'equipe medica che ha seguito l'operazione. Lina adesso sta bene, è stata dimessa ed è tornata nella Rsa che la ospita, il Green Park di Mantova.
Il ricordo di Lina
La donna di 98 anni è originaria della frazione di Gabbiana nel Comune di Castellucchio (provincia di Mantova): ogni settimana torna al Poma dove esegue l’emodialisi, terapia fondamentale per chi ha un'insufficienza renale incurabile e all'ultimo stadio. Alla domanda del personale ospedaliero di ricordare quei dolorosi momenti di infanzia, Lina non si è tirata indietro raccontando come quei proiettili entrarono all'interno della sua gamba. "Quel giorno passò ‘Pippo’, l’aereo dei bombardamenti. Voleva colpire un camioncino e invece centrò in pieno la mia famiglia. Ero con mamma, papà, i nonni e quattro fratelli. Rimasero tutti feriti”, racconta.
Fu proprio Lina, ancora minorenne (era il 1940) ad avere la peggio riportando le ferite più gravi: trasferita d'urgenza in ospedale, i medici fecero il possibile ma senza riuscirci. "Provarono a togliermi i proiettili, ma non ci riuscirono", ricorda al personale ospedaliero. Dopo la fine della Seconda guerra, ecco un periodo felice con il matrimonio e il trasferimento a Rivalta sul Mincio, sempre in provincia di Mantova. "Mio marito, Attilio, non c’è più. Oggi avrebbe più di cent’anni. Non abbiamo avuto figli, ma ho tanti nipoti. Io sto meglio, ora. Per il resto, sarà quel che Dio vorrà".
La storia sta facendo il giro del web
con decine di commenti di pronta guarigione e auguri per la 98enne e un plauso all'equipe medica che ha eseguito un intervento così delicato in una donna quasi centenaria. "Semplicemente pazzesco. Bravissimi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.