Un padre avrebbe ucciso il proprio figlio a Canelli, comune in provincia di Asti, nella mattinata di oggi mercoledì 23 novembre. Il tragico fatto è avvenuto in una abitazione sita in via Giovanni XXIII, all’angolo con viale Indipendenza. Un uomo, Piero Pesce, ex dipendente della Riccadonna, ora addetto in un’altra azienda del nicese, è stato arrestato per la morte del figlio. La vittima è Valerio Pesce, di anni 26. Inizialmente sembrava che il ragazzo fosse precipitato dal terrazzo, sembra invece che sia morto in casa, in una pozza di sangue, a causa forse di diverse coltellate. La vittima è stata trovata in camera da letto.
Indagano i carabinieri
Le indagini per comprendere la dinamica dell’episodio sono condotte dai carabinieri della compagnia di Canelli e del nucleo investigativo del comando provinciale di Asti. Il presunto autore dell'omicidio si trova in questo momento nella caserma dei carabinieri di Canelli per essere ascoltato dagli investigatori. lo hanno, quindi, accompagnato in caserma per essere interrogato dal pubblico ministero di Asti. Nel corso dell'interrogatorio, l'uomo ha ammesso gli addebiti e per questo motivo si trova in stato d'arresto in attesa di essere tradotto in carcere. Intanto nell'abitazione sono in corso i rilievi tecnici da parte dei carabinieri per ricostruire e confermare la dinamica dell'accaduto. Ancora non si conoscono le cause che possono aver portato a tale gesto, ma alla base della tragedia ci sarebbero i problemi economici della vittima. Gli investigatori non escludono che l'omicidio sia stato compiuto al termine di una lite, forse degenerata in tragedia. Sarebbe scoppiata all'alba di questa mattina, in un appartamento di Canelli, la discussione familiare che è poi degenerata nell'omicidio compiuto da un padre 61 anni, Piero Pesce, nei confronti del figlio Valerio, 26 anni.
Forse una lite degenerata in omicidio
Secondo le prime informazioni arrivate, l'uomo avrebbe colpito il giovane con un oggetto affilato, uccidendolo. Risulterebbe essere stato poi il padre stesso a chiamare i carabinieri, confessando, già durante la telefonata, di aver ammazzato il figlio. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 e i militari, ma per il giovane non c'era ormai più nulla da fare, se non constatarne la morte. Forse la discussione, terminata poi con l'omicidio, era legata ad alcuni debiti contratti dal 26enne. La situazione familiare, a quanto emerge, sarebbe stata particolarmente difficile da qualche tempo. Al momento del delitto, padre e figlio si trovavano da soli in casa. I vicini si dicono sorpresi di fronte al gesto, raccontando di non avere mai avuto discussioni con l'uomo. Hanno poi aggiunto di avere sentito stamattina "urla e richieste di aiuto". Ma niente altro.
Uno dei vicini ha raccontato di avere sentito un vociare anche ieri. Il 61enne aveva perso la moglie anni fa, e il figlio Valerio, secondo i racconti dei vicini, era gestore di una tabaccheria ad Alba, nel Cuneese, ed era tornato a vivere a casa del padre da poco tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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