I punti chiave
A tradirlo sono stati i social media, utilizzati in modo incauto da un pregiudicato di 44 anni di Monreale, in provincia di Palermo. L’uomo stava scontando agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, una condanna per estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, ma andava in giro incurante della misura restrittiva ai suoi danni. In più, si faceva riprendere in alcuni video che poi pubblicava su Tik Tok.
L’inasprimento della pena
Il comportamento assurdo del 44enne ha però avuto diverse conseguenze. Il pregiudicato non è riuscito a farla franca ed è stato beccato dai carabinieri, i quali hanno eseguito un'ordinanza di aggravamento della misura alternativa alla detenzione in carcere. L’arresto conferma la necessità delle verifiche mirate a controllare il rispetto delle prescrizioni imposte a soggetti in regime di detenzione domiciliare. La mancata osservanza può comportare, come in questo caso, l’inasprimento delle misure restrittive della libertà personale.
L’indagine
L’attività investigativa condotta dai militari del radiomobile della compagnia di Monreale, avrebbe accertato che l'uomo tra il 6 luglio e il primo agosto, in diverse occasioni, avrebbe condiviso sul social Tik Tok alcuni video che lo ritraevano in centro a Palermo, a bordo di un motociclo, in spiaggia, al mare in un parco acquatico, intento a farsi il bagno. In quei giorni avrebbe manomesso il braccialetto elettronico. Da qui la decisione del magistrato di sorveglianza di inasprire il provvedimento nei confronti del detenuto disponendo la carcerazione nella casa circondariale "Lorusso Pagliarelli".
Il precedente
Sempre a Palermo, ad agosto di un anno fa, un altro palermitano, un 26enne, sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto, fu tradotto in carcere perché non aveva rispettato le misure restrittive a suo carico. Il giovane pubblicò un video girato nel quartiere Zisa di un altro ragazzo che sparava in aria. A riprendere la scena e pubblicarla nel suo profilo fu proprio l’arrestato ai domiciliari.
Le indagini della polizia evidenziarono come il 26enne durante i permessi per andare in tribunale si riprendeva mentre cantava una canzone nei corridori del Tribunale, davanti a una slot machine o durante passeggiate in bici per le vie della città o ancora in compagnia di pregiudicati a guardare una partita di calcio in tv. Da qui la decisione del giudice di aggravare il provvedimento e portare il ragazzo in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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