Sta facendo discutere nelle ultime ore ciò che è accaduto a Paternò, in Sicilia, in occasione di una processione che si è svolta durante lo scorso primo gennaio: stando a quanto riferito da un testimone che ha assistito alla scena, alcuni giovani di religione islamica hanno rivolto insulti e fischi nei confronti dei partecipanti.
Come anticipato, i fatti si sono svolti durante un evento religioso che si ripete da anni nel comune della città metropolitana di Catania: ad essere ostentata durante la processione, che si svolge per le vie del centro storico della città, è la statua di Gesù Bambino custodita all'interno della chiesa di San Domenico. E così è avvenuto anche il primo giorno del 2025: in questo caso, tuttavia, nel momento in cui il piccolo simulacro si trovava nel piazzale antistante l'edificio religioso, un gruppo di ragazzi musulmani avrebbe iniziato a rivolgere fischi e qualche impropero nei confronti dei partecipanti.
A raccontare quanto accaduto ai microfoni di "Mattino Cinque News", trasmissione televisiva in onda sulle frequenze di Canale Cinque, è il signor Giuseppe. "Sono stati una dozzina di ragazzi che si trovavano dall'altra parte della piazza", spiega l'uomo."C'erano donne, uomini, e c'era anche il prete, quando questi giovani si sono messi a fischiare e a gridare parole incomprensibili", prosegue.
Il parroco, senza alcun timore, si è quindi avvicinato al gruppetto per chiedere evidentemente di rispettare quel momento importante per la locale comunità religiosa, anche se purtroppo quella comunicazione non ha sortito l'effetto desiderato."Il prete ha avuto coraggio", racconta ancora il signor Giuseppe, "gli è andato incontro e sono stati zitti, perè poi quando gli ha girato le spalle hanno ricominciato a fischiare".
"Ma non è che qualcuno per caso era ubriaco o un pochino alticcio?", chiede l'inviata del programma televisivo."Guardi qua ogni sera, non è che la detestano la birra, la bevono", rivela l'uomo. I fischi erano rivolti proprio alla processione, precisa ancora il testimone, un evento religioso durante il quale"la statua del Bambin Gesù viene portata in spalla": un modo, in pratica, per deridere la manifestazione e le persone che vi stavano prendendo parte, spiega ancora l'uomo.
"Noi abbiamo avuto tanta tolleranza con loro, perché li accogliamo", racconta il signor Giuseppe,"hanno macellerie, hanno kebab e c'è anche una mensa, chiamata 'La bisaccia del pellegrino', che ogni sera dona un pasto caldo e abbondante a quanti non lavorano, e sono tanti, grazie ad alimenti che vengono messi a disposizione da un supermercato". "Lei ci è rimasto male?", chiedono dallo studio al testimone.
"Certo, ci siamo rimasti male, perché noi rispettiamo le loro usanze, non andiamo alla moschea dove sono messi inginocchiati sul tappeto a pregare il loro Dio per sbeffeggiarli", aggiunge in conclusione l'uomo,"non mi sembra bello nei confronti di una città che ti offre tante cose".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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