La pedonalizzazione di via Sacchini ha portato degrado e mancanza di sicurezza

I residenti lamentano vari disagi nati in seguito alla chiusura di via Sacchini. Tra questi la difficoltà delle ambulanze ad accedere e il divieto di entrare per i taxi che costringe gli anziani a dover camminare per poter salire sull'auto bianca

La pedonalizzazione di via Sacchini ha portato degrado e mancanza di sicurezza

Sono stanchi i residenti che abitano a Milano in via Sacchini, una traversa di piazza Aspromonte, zona Loreto, che segnalano degrado e mancanza di sicurezza in seguito alla pedonalizzazione. Da quando il Comune ha avuto l’idea di pedonalizzare la strada, nel tratto tra via Costa e via Porpora su cui affaccia l’Istituto Comprensivo Quintino di Vona-Tito Speri, non vivono praticamente più. Quella che secondo la giunta comunale avrebbe dovuto essere una trovata migliorativa si è invece trasformata in un disagio dopo l’altro. Oltre al problema che hanno molti cittadini di poter circolare e parcheggiare, si è aggiunto quello dei bivacchi: le nuove panchine che sarebbero dovute servire per allietare i pomeriggi dei passanti vengono usate come letti, nel migliore dei casi, e in alcuni casi come luoghi su cui fare sesso.

Il timore dei residenti

Lungo la via ci sono prostitute che aspettano i loro clienti, di giorno e di notte, oltre a individui, donne e uomini, che dormono per terra, nelle aiuole, nel parco giochi per i bambini, con accanto sacchetti, bottiglie di birra per lo più vuote, o trolley con all’interno qualche oggetto personale. L’intervento, deciso da Palazzo Marino, è stato finanziato dai fondi europei, attraverso il progetto “K1 – Kids First” inserito nel programma Horizon 2020. Il progetto in questione dovrebbe promuovere varie iniziative che vadano a mettere in sicurezza i bambini che frequentano le strutture scolastiche. Si tratterebbe di un esperimento: la pedonalizzazione dovrebbe essere temporanea, fino al 31 dicembre 2024, con l’obiettivo di monitorare gli effetti ed eventualmente di avere il tempo per mettere in atto eventuali azioni correttive, prima che l’intervento divenga definitivo, ma molti temono che presto diverrà la regola. Peccato però che i residenti si siano lamentati fin da subito, e non solo perché si sono visti ridurre i posti auto a loro disposizione. Il problema è un altro: la zona è in pieno degrado, in mano a individui che bivaccano, dormono, fanno sesso sulle panchine e nelle aiuole.

Disagi anche per le persone anziane

Valentina Ciboddo, organizzatrice di eventi, ci spiega che la pedonalizzazione della strada è stata messa in atto dall’oggi al domani. "Nessuno è stato avvertito. Hanno parlato di urbanismo tattico pensato per i bambini. Da quello che so, nella maggioranza delle scuole di Milano viene messa una pattuglia della polizia municipale all’entrata e all’uscita della scuola. In questo modo bloccano la strada e i bambini escono, sono in sicurezza, e la cosa finisce lì. Senza creare difficoltà a nessuno". Qui invece "hanno voluto fare questo intervento - prosegue Ciboddo - sostenendo di aver raccolto 1000 firme per pedonalizzare tutta la via. Hanno messo gli ulivi, le panchine, i tavoli per giocare a ping-pong e se entra un’ambulanza o un mezzo dei vigili del fuoco, non riescono a passare: devono tornare indietro in retromarcia e poi fare la gincana. Per non parlare delle persone anziane – continua la donna- che adesso non possono più farsi venire a prendere dal taxi. Solo chi ha un garage può accedere ma c’è un condominio che non ha posti auto interni". Come se non bastasse, di notte ci sono persone che fanno baccano fino a tardi, e quest’estate, nonostante il caldo torrido, molti condomini non hanno potuto aprire le finestre per il troppo rumore notturno.

Alfredo, pensionato di 68 anni, denuncia il problema sicurezza dei condomini e quello degli accessi dei mezzi di soccorso, difficoltoso per le ambulanze e impossibile per i vigili del fuoco. Chi bivacca in strada di giorno è abbastanza innocuo, mentre la sera è più rumoroso e diventa preoccupante soprattutto per le donne. "Questa zona sta diventando un luogo poco pulito, il decoro è venuto meno. Attraverso via Sacchini hanno collegato Bambaia ad Aspromonte e tutto è peggiorato in termini di sicurezza: adesso certi individui vanno tranquillamente da un posto all’altro passando per via Sacchini", ha precisato il residente con tono scoraggiato. Ma il disagio non sarebbe solo la mancanza di sicurezza. "Chiudendo la strada - continua a spiegare- hanno anche creato un problema per quanto riguarda le consegne a casa: i furgoni non possono arrivare. Quindi, o si fermano sul lato Porpora dove c'è una corsia sola o sul lato Costa dove c'è scorrimento veloce. Dicono di averlo fatto per i bambini che vanno a scuola che è però chiusa il fine settimana, la notte e i mesi estivi, nonostante questo i residenti non possono comunque usufruire della via".

Bivacco giorno e notte

Molto preoccupata per la situazione si è detta una condomina di 25 anni, V. R., che ha un bambino piccolo di soli 14 mesi. "Il pomeriggio esco spesso con Mirko, soprattutto adesso che fa ancora caldo e viene tardi il buio. Ultimamente però ho paura a passare tra le panchine perché verso le 18 ci sono già degli uomini che parlano e bevono birra. Diciamo che quando mio marito non c’è - è infermiere e spesso fa i turni di notte- chiedo a mia mamma di venire a dormire da me". La 25enne abita in questa via da poco prima che nascesse suo figlio e ha visto che negli ultimi mesi la situazione è peggiorata: c’è più degrado e meno sicurezza.

Marco Cagnolati, consigliere di Fratelli d'Italia del Municipio 3, aveva già segnalato bivacchi in piazza Aspromonte e in via Sacchini, richiedendo un intervento urgente a causa della situazione ormai insostenibile. A giugno aveva sottolineato che all'interno dei giardini, giorno e notte, vi era la presenza di alcuni individui in contrasto con il regolamento comunale che vieta bivacchi nei parchi, "Queste persone - aveva detto Cagnolati - portano materassi, urinano e defecano tutt'intorno, i cittadini sono esasperati, chiedo di intervenire tramite i servizi sociali per far in modo che questi soggetti vengano accompagnati in un inserimento presso strutture più civili e sicure in modo tale che la situazione di degrado segnalata cessi immediatamente". Il consigliere aveva quindi chiesto provvedimenti urgenti coinvolgendo l'Amsa per la pulizia, i Servizi Sociali e l'Assessorato del Welfare per accompagnare queste persone in un percorso di accesso alle strutture messe a disposizione dall'Amministrazione.

La risposta dell'assessore

L'ultima risposta dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli è arrivata lo scorso primo settembre e non ha di fatto soddisfatto Cagnolati. Granelli ha tenuto a fare una premessa, ovvero che, in generale, "il tema della presenza in strada di molte persone senza fissa dimora è una problematica diffusa tra le grandi città dove diverse persone per varie ragioni economiche, sociali, psicologiche, di salute oppure inerenti attività irregolari, vivono in strada in condizioni disumane per loro e limitando ai cittadini l'utilizzo normale dello spazio pubblico". Ha poi proseguito dicendo che in alcuni casi queste situazioni diventano anche luoghi di attività irregolari come abuso di alcol, consumo e traffico di sostanze stupefacenti, accattonaggio molesto. Secondo quanto asserito da Granelli, la Polizia Locale interverrebbe con una Unità Specialistica e il personale dei Comandi di Zona, recandosi nelle località in coordinamento con i Servizi Sociali e le Unità Mobili del Terzo settore, al fine di fare in modo che le persone accedano ai servizi e non occupino gli spazi delle strade e del verde. Inoltre, tale servizio sarebbe svolto in coordinamento con gli operatori di Amsa per la pulizia dei luoghi. In via Sacchini i residenti asseriscono però di non aver usufruito di questo servizio.

Dove sbaglia il Comune

Gianluca Boari, consigliere Municipio 3, tiene a sottolineare che "quando hai già difficoltà a controllare spazi comuni e di socialità quali i giardini, ad esempio quello vicino di Piazza Aspromonte, dovresti evitare di realizzare altri luoghi di aggregazione visto che sai di non riuscire a gestirli in maniera adeguata. Se invece decidi di farlo devi attivare seri controlli e ad esempio installare telecamere di sicurezza, in caso contrario si fanno solo danni". Boari ha infine concluso che "questi bivacchi sono testimonianza del fatto che questa via non avesse senso venisse chiusa. Non puoi affidarti ai cittadini pensando che di notte controllino la situazione".

Anche Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia ed ex sindaco di Milano, commenta la situazione della sicurezza nel capoluogo lombardo e le parole del sindaco Sala: "Questa mattina ha dichiarato che 'la sicurezza va gestita con la presenza e le telecamere'. Finalmente, dopo 7 anni alla guida della città e a 30 mesi circa dalla scadenza del mandato il Sindaco, solo oggi, si è accorto di quanto siano importanti le telecamere e anche la presenza delle Forze dell’ordine. Dal 2016 ad oggi si sono verificati stupri, violenze, aggressioni, furti e omicidi e, solo questa mattina, Sala si è risvegliato, finalmente, da un lungo sonno. Troppo tardi, però".

De Corato ha poi sottolineato che "Milano è totalmente insicura, non a caso il Sole 24 Ore l'ha classificata di recente come città, tra le grandi italiane, più pericolosa di tutte. Ma il Sindaco che fa solo chiacchiere senza distintivo, cosa aspetta a schierare gli oltre 3.200 uomini e donne della Polizia Locale visto e considerato che ha dichiarato che farà del suo meglio e che, per gestire la sicurezza, occorre anche la presenza? I poliziotti e carabinieri, in città, contrastano la criminalità e delinquenza, quando faranno lo stesso i “ghisa”? Staremo molto attenti a quello che farà nei prossimi mesi e verrà giudicato per quello che continuerà a non fare".

Una corsa contro il tempo

Ha incentrato il discorso sulla mobilità Lucia Marelli, consigliere Municipio 3, precisando ancora una volta che i residenti si sono trovati da un giorno all'altro con la strada totalmente chiusa. Con tutti i disagi del caso. Da via Porpora non si può più svoltare in via Sacchini per il parcheggio bici, e da via Costa l'accesso è molto difficoltoso, anche per i mezzi di soccorso. La consigliera ha spiegato di aver “fatto una interrogazione facendo appunto presente che un'ambulanza, dove magari si tratta proprio di secondi preziosi per salvare una vita, è vero che riesce a entrare, ma deve fare una gincana tra vasi di ulivi, panchine, e tavoli da ping-pong".

Il rischio è che i soccorsi non riescano ad arrivare in tempo. Inoltre, una volta raggiunto il paziente, il mezzo deve fare una inversione di marcia per uscire su via Porpora. Anche questa diventa una manovra ardua da fare. "Un mezzo dei vigili del fuoco non riuscirebbe invece a entrare, così come il camion dell'Amsa. Adesso bene o male - ha proseguito la consigliera - hanno capito come fare, ma per mesi ci sono stati rifiuti su rifiuti".

Infatti, come abbiamo detto in apertura, l'accesso è consentito solo a chi ha il box ma lì non ce ne sono. Nessuno può andare in macchina nella via anche solo per scaricare la spesa o le valigie. Senza contare che i taxi non possono entrare per recuperare persone magari anziane che hanno problemi a deambulare; o che le ragazze non possono essere riaccompagnate fino sotto casa in macchina da amici e fidanzati.

"È stato detto che questa pedonalizzazione è stata voluta dai comitati genitori delle due scuole, elementari Tito Speri e medie Quintino Di Vona, ma la presidente del Comitato delle medie tramite lettera ha smentito, dissociandosi, proprio perché avevano delle serie perplessità per i residenti", ha precisato Marelli.

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