La pistola, il poligono, i mancati controlli: il film della strage di Fidene

Claudio Campiti, autore della strage a Roma di domenica mattina, ha preso l'arma del delitto dal poligono di cui era cliente abituale. Sono partite le indagini per identificare il responsabile della mancata vigilanza

La pistola, il poligono, i mancati controlli: il film della strage di Fidene

Alle 8:55 di ieri mattina, domenica 11 dicembre, Claudio Campiti è entrato al poligono nazionale in viale Tor di Quinto a Roma e ha ritirato, insieme a numerose confezioni di proiettili calibro 45, una Glock 41 usata poi per la sparatoria in via Monte Giberto. Come sia stato possibile allontanarla dalla zona del poligono sembrerebbe poter essere il risultato di mancati controlli: appassionato di armi e tiratore esperto qual è, era cliente abituale della struttura, tanto da essere munito di tessera Platinum. Nessuno si era quindi accorto, finché non era troppo tardi, che al posto di dirigersi verso la linea di tiro, dove sono collocate le postazioni, era andato verso la sua Ford Ka, imboccando poi la strada per il bar "Il posto giusto". Qui, 35 minuti dopo aver ritirato la pistola - alle 9:30 - , ha fatto irruzione nell'assemblea del consorzio che gestisce l'area in cui abita, sparando ai presenti, uccidendo tre persone e ferendone altre quattro.

Come riporta il Corriere, al poligono lo conoscevano bene, dato che andava lì regolarmente ad esercitarsi. Come riportato nella scheda tecnica a lui intestata, il diploma finale di tiro risalirebbe al 15 novembre 2019, mentre l'abilitazione alle armi ce l'avrebbe addirittura dal 2017. I vertici della struttura, che finora non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ora rischiano di essere indagati insieme all'armiere che gli ha consegnato la pistola.

Il mancato controllo

Il problema starebbe principalmente nella mancata sorveglianza da parte dei presenti, in particolare degli istruttori addetti alla sicurezza. Campiti ha lasciato all'armeria carta d'identità e tessera platinum, che avrebbe dovuto ritirare una volta riconsegnata la Glock. Le indagini sulla responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare onde evitare che l'uomo potesse allontanarsi con l'arma, spettano ai carabinieri della compagnia di Montesacro e del nucleo investigativo di via In Selci. Ad essere di possibile aiuto in questo, sono le riprese della videosorveglianza esterna ed interna del complesso e l'acquisizione dei documenti relativi all'iscrizione e alle visite di Campiti al poligono.

"Programmeremo una stretta sui poligoni di tiro, ne parleremo ora con il questore e le altre forze di polizia per vedere i controlli amministrativi che noi possiamo fare quanto alla regolarità della conduzione della gestione da parte dei vari gestori di queste strutture", ha dichiarato il prefetto Bruno Frattasi, nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato lunedì mattina. Ha poi aggiunto: "É giusto che si pianifichi e che l'attività si porti avanti con rapidità, questo posso dire con riguardo alla generalità delle strutture che andremo a controllare. Ma riguardo a quello che è accaduto non posso pronunciarmi assolutamente, anche per il rispetto che occorre dare alle attività che sono in corso di indagine, affidate alla magistratura.

Individuare responsabilità prima che l'abbia fatto la magistratura non è corretto farlo. Non posso esprimermi su quello che è successo ieri, certo resta il fatto che una persona si è allontanata con l'arma da una struttura di tiro eludendo i controlli".

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