L'idea del Comune di introdurre una Ztl in via Lecco e zone limitrofe non sembra trovare consensi tra i residenti del quartiere, molto preoccupati all'idea che possa essere solo l'anticamera di una pedonalizzazione. La richiesta della Ztl sembrerebbe essere partita da alcuni gestori di locali, preoccupati per la vita dei residenti, ma in realtà ben felici al pensiero di poter espandere i loro dehors e di non essere disturbati dalle troppe macchine in transito.
Conta solo il business dei locali
"Il problema è che la Ztl fa sì che una condizione, difficilissima e supercritica oggi, diventi impossibile da gestire in un prossimo futuro", tuona Elena Montafia, portavoce del "Comitato del Lazzaretto Milano. "Adesso l'accesso alle nostre strade è pressoché impossibile nelle sedi della malamovida perché c'è gente riversata per strada, ma domani potrebbe anche peggiorare. Il concetto di un'area che diventi ad accesso limitato porta ad avere ancora meno transito veicolare e di conseguenza ancora più libertà di occupare quel niente di spazio residuo che ci è rimasto".
Il comitato è nato nel 2017 proprio per cercare di contrastare la movida selvaggia. "A essere sbagliato - prosegue Montafia - è proprio il concetto, noi abbiamo un problema grande come una casa che è l'invivibilità del nostro quartiere da quando è stato concesso ai gestori dei locali di fare ciò che volevano. L'Amministrazione si preoccupa solo di far proliferare il business dei locali, concedendo di tutto e di più".
Le vie strette del quartiere, prima fra tutte via Lecco, sono zeppe di bar e locali, che durante la sera si riempiono di avventori che si sentono in diritto di riversarsi per strada, incuranti del fatto che in questo modo venga impedito sia il traffico pedonale che quello veicolare. In diverse occasioni i mezzi di soccorso, ambulanze e vigili del fuoco sono rimasti bloccati nella via, impossibilitati a raggiungere il luogo in cui dover svolgere il loro servizio di intervento.
Sono molti i residenti convinti che il tema della Ztl nasca da un presupposto falso e malizioso, ovvero quello di voler aiutare proprio chi abita nel quartiere. "La verità è che i residenti in questione non sono mai stati convocati - continua la portavoce del comitato - abbiamo espresso un parere molto contrario anche in sede istituzionale, ma non siamo stati ascoltati. C'è un tema di principio che la Ztl non funziona, e un tema morale dove noi veniamo beffati perché vengono chiamati in causa i residenti che però non sono mai stati ascoltati".
La Ztl è l'anticamera della pedonalizzazione
Di una cosa sembrano tutti certi, ovvero che la Ztl sia l'anticamera della pedonalizzazione, che è un ulteriore lasciapassare, e questa volta definitivo, affinché la gente possa serenamente occupare tutta la strada a suo piacimento. A quel punto la via non avrebbe altra funzione se non quella di essere idonea a servire bibite e fare schiamazzi fino a notte fonda. Anche se stanchi, i residenti non vogliono abbandonare la battaglia: "Abbiamo fatto causa al Comune e ci stiamo rimettendo energie fisiche, mentali ed economiche perché ci sentiamo vittime di un sopruso quotidiano e ormai possiamo solo rivolgerci a un giudice. Ma è normale che in una dinamica di rapporti tra amministrazione e cittadino si debba fare causa al proprio socio di maggioranza? Ѐ una follia. Abbiamo anche allertato l'opposizione, ma non per una questione politica". Nonostante negli anni siano stati molto più supportati da Lega e Forza Italia, hanno spiegato che "anche in questo caso l'opposizione non riesce a fare opposizione perché quando ci troviamo nelle sedi istituzionali c'è la maggioranza che si fa forte ogni minuto del fatto che loro hanno vinto le elezioni e possono fare quello che vogliono. Questa non è democrazia".
L'idea diffusa è che Milano sia diventata in pochi anni sporca e insicura. "Adesso si fa fatica a trovare un senso al futuro di questa città, la stanno veramente massacrando. E questo è il motivo per cui tanti milanesi si stanno allontanando da Milano, che ormai è diventata invivibile, preferendo altre città". I residenti del quartiere hanno intenzione di scendere in campo, pronti a combattere una guerra durissima nel momento in cui dovesse passare l'idea, per loro folle, della Ztl.
Altro punto scottante riguarda i posti auto che il sindaco vorrebbe andare a eliminare. Senza tenere conto che in questa zona le case sono in maggior parte d'epoca, e non vi sono box interni. Il sospetto di molti è che Sala stia pensando di creare quartieri fatti solo di b&b, portando i residenti, esasperati dalla malamovida e dalla mancanza di parcheggi, a trasferirsi altrove, magari in zone più periferiche. In quel modo gli unici a poter godere delle zone centrali della città sarebbero i turisti, o chi arriva solo per qualche giorno di lavoro. In poche parole, coloro che porterebbero soldi a locali e commercianti. Un business a scapito di chi invece vuole vivere e lavorare tutto l'anno nella sua Milano.
Una zona di b&b
Secondo Gianluca Boari, consigliere del Municipio 3 di Milano per la Lega, nonché membro del DUC (Distretto urbano del commercio) di Corso Buenos Aires, "l'Amministrazione Sala si è sempre disinteressata dei residenti di quel quartiere. Sono più di dieci anni che vengono segnalati problemi legati alla convivenza tra movida e residenti". Il consigliere pensa che la Ztl possa anche andare bene, ma che non risolva "la mancanza di posti auto per residenti, continuamente sacrificati per la proliferazione dei dehor. La sosta residuale su strada va preservata, basta con nuovi dehor e lo spazio che rimane sia solo per i residenti. La sinistra inizia con la Ztl ma il vero obiettivo è la pedonalizzazione di via Lecco", ha asserito Boari che si è detto infine convinto che "l'Amministrazione abbia messo in conto che i residenti fuggiranno e quell'area diventerà una zona di b&b. E non se ne preoccupano".
Una mamma: "Sembra di avere la gente in casa"
Molto preoccupata per la situazione che sta vivendo il quartiere in cui vive è Stefania, mamma di 46 anni che lavora come segretaria: "Io abito nel portone accanto e sento schiamazzi e urla fino a tarda notte. Le assicuro che è una situazione invivibile per una persona che come me si deve alzare presto al mattino per andare a lavorare. Forse se abitassi in mansarda sarebbe più sopportabile, ma purtroppo vivo in un piano basso e sembra di avere la gente in casa. Ci sono momenti in cui tremano i muri, che sono vecchi, e io faccio i salti nel letto dallo spavento. Ho provato a usare i tappi nelle orecchie - continua la donna - ma a parte il fatto che il rumore si sente comunque, ho paura di non riuscire a sentire il telefono, visto che ho un figlio 17enne che a volte esce la sera con gli amici. Dormire poco e male la notte vuol dire per me anche non essere al 100% sul posto di lavoro, dove spesso ho sonno e sono nervosa. Vorrei che il sindaco provasse almeno una settimana a dormire in questa via, poi si renderebbe conto di cosa vuol dire", ha sentenziato amareggiata.
Anche Massimiliano, personal trainer di 31 anni, sta rivedendo la decisione presa qualche anno fa. "Ho scelto di affittare un appartamento proprio qui, nella strada parallela a quella dove ci sono più bar perché ero venuto a vedere il posto e mi era piaciuta l'idea di avere locali e gente anche di notte. Adesso però ci sto ripensando: pensavo infatti che la movida ci fosse solo nel fine settimana, mentre invece c'è praticamente tutte le sere.
Non so quanto resisterò ancora - ammette rassegnato -. Senza contare che tornare a casa la sera in auto è diventato impossibile, ci metto più tempo a trovare parcheggio che a fare il tragitto per andare al lavoro"-- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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