
Nel 2022 aveva terminato di scontare la condanna a 16 anni di carcere inflittagli per l'omicidio della ventenne Vanessa Simonini. E Simone Baroncini (l'operaio che nella notte fra il 7 e l’8 dicembre del 2009 uccise la giovane di Gallicano sul greto del fiume Serchio dopo che lei aveva rifiutato le sue avances) è nuovamente finito nel mirino della giustizia: la squadra mobile di Pisa gli ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l'accusa di di violenza sessuale. L'uomo, residente a Volterra, è accusato di aver punto con una siringa almeno tre donne. Stando a quel che riporta il Corriere Fiorentino, le indagini sono scaturite dalla denuncia di due giovani di 23 e 21 anni, le quali nel weekend tra il 18 ed il 19 gennaio scorso sono state punte alle natiche da un ago da siringa nel centro cittadino di Pisa.
In particolare, le ragazze hanno raccontato di essere state aggredite mentre passeggiavano rispettivamente in Cavalcavia di San Giusto e viale Bonaini da un uomo di mezza età incappucciato. I poliziotti hanno ricostruito che l'uomo, il 14 settembre dello scorso anno, aveva a quanto pare già "colpito" in Lungarno Buozzi, pungendo secondo le medesime modalità una trentenne. L’analisi delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza cittadino e degli esercizi commerciali della zona hanno consentito di avere un primo identikit dell'aggressore. E così lo scorso 24 gennaio. gli investigatori hanno perquisito il sospettato: come riporta PisaToday, In quella occasione è stato sequestrato un ago da siringa nascosto sotto al letto, insieme a degli abiti che sarebbero stati indossati durante le aggressioni. Le successive analisi del traffico telefonico generato dalla Sim in uso all'indagato avrebbero attivato celle telefoniche compatibili nel tempo e nel luogo di tutte e tre aggressioni.
Non è tutto: secondo quando ipotizzato dagli inquirenti sulla base dei riscontri ottenuti, l'uomo era solito aggirarsi nel centro cittadino di Pisa fotografando le parti posteriori di ignare giovani passanti. Sul web l'uomo avrebbe spesso cercato informazioni su come eseguire punture con modalità non dolorose, anche contattando sconosciuti sui social network. Sarebbe anche stata accertata la presenza di copioso materiale pornografico riconducibile al genere "spanking" e "needle spiking", cioé materiale dove giovani donne vengono sculacciate o sottoposte a punture di ago nelle natiche.
Con tutto questo quadro indiziario, agli inquirenti è apparso chiaro il movente sessuale delle aggressioni. La procura della Repubblica ha quindi chiesto la misura cautelare per violenza sessuale al competente giudice per le indagini preliminari, il quale adottato il provvedimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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