Rimini, egiziano accoltella 4 persone. Carabiniere spara e lo uccide: indagato

Ha impugnato il coltello, ha ferito 4 persone in stada e si è scagliato contro un carabiniere di una pattuglia che era intervenuta per fermarlo. La situazione stava sfuggendo mano: così un militare ha estratto la pistola, ha sparato e ha ucciso l'egiziano. I fatti sono avvenuti nella serata di ieri, verso le 22:30, a Villa Verucchio (nel Riminese). Lo straniero, senza un apparente motivo, ha aggredito un giovane di 18 anni che stava acquistando delle sigarette a un distributore automatico e lo ha colpito con l'arma da taglio; circa un'ora più tardi, è tornato sul posto e si è scaraventato contro altre tre persone (una coppia anziana e una ragazza).

Sul posto sono prontamente intervenuti i carabinieri della stazione di Villa Verucchio: uno dei militari avrebbe esploso un colpo di avvertimento in aria, ma l'egiziano ha perso la testa e si è avventanto nei suoi confronti. Poi avrebbe continuato ad avvicinarsi in maniera minacciosa e brandendo il coltello; a quel punto il carabiniere avrebbe lasciato partire il colpo fatale per difendersi e per evitare i fendenti. Il sottufficiale che ha sparato è descritto come esperto e rigoroso, ma ora è indagato per eccesso di difesa. Sul caso si è espresso il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini: "Onore al carabiniere".

Stando a quanto riferito dall'Agi, l'egiziano già nei giorni scorsi sarebbe stato protagonista di minacce ai passanti nelle stesse strade della località romagnola. Nei paraggi dell'accaduto c'è un struttura sanitaria per persone con problemi mentali: si sta verificando se l'uomo fosse un ospite. Per fortuna nessuna delle 4 persone ferite, soccorse dai sanitari del 118 intervenuti sul posto, risulta in pericolo di vita: 3 sono state portate all'ospedale Bufalini di Cesena, mentre l'altra è stata trasportata all'ospedale Infermi di Rimini.

L'Adnkronos ha riportato la testimonianza di uno dei ragazzi aggrediti dall'egiziano: "Ci seguiva con il coltello in mano, ha colpito un mio amico alla pancia e un altro

al fianco. Noi scappavamo e lui dietro che ci inseguiva. Siamo corsi verso la piazza ma poi abbiamo attraversato la strada per tornare indietro, non volevamo che ci seguisse tra la folla, sarebbe stato un disastro".