Corsa contro il tempo per salvare la speleologa intrappolata. Servono 40 ore di lavoro

Partiti i soccorsi per recuperare la 32enne rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, una grotta a 585 metri di profondità nella Bergamasca

Immagine del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS
Immagine del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS
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Partita la corsa contro il tempo per recuperare la speleologa Ottavia Piana, la professionista di 32 anni rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, nel territorio della Bergamasca. Nella tarda serata di sabato 14 dicembre la donna stava esplorando l'Abisso insieme ad alcuni colleghi con l'obiettivo di mappare parte della grotta, quando è improvvisamente precipitata, e non è stato possibile fare nulla per aiutarla. I colleghi, riusciti a risalire, hanno immediatamente dato l'allarme, e da allora i soccorsi sono al lavoro per cercare di riportarla in superficie.

Comincia la risalita

Dalle ultime notizie fornite sino ad ora sappiamo che Ottavia Piana si trova a 585 metri di profondità. L'Abisso Bueno Fonteno è una grotta ancora poco conosciuta dagli esperti, dato che la scoperta risale al 2006. Viene descritto come un dedalo di sentieri che si sviluppano nel sottosuolo, tra il lago di Iseo e quello di Idro. La 32enne, che nel 2023 era rimasta intrappolata nella stessa grotta (riportò una frattura al ginocchio, e rimase isolata per 48 ore), si trova ancora una volta bloccata nello stesso luogo.

Secondo quanto riferito dai tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS, la donna è cosciente, ma ha riportato delle lesioni al busto a causa della caduta. Già nella giornata di ieri alcuni soccorritori sono riusciti a raggiungerla per trasportarla "in un punto all'interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato". Le operazioni per riportarla in superficie saranno lunghe e complesse.

Anche questa mattina i professionisti sono al lavoro. Nonostante le difficoltà, il morale generale è ottimista. Ottavia avrebbe chiesto ai suoi soccorritori di tranquillizzare la famiglia. "È cosciente e collaborativa, un medico e un infermiere l’hanno stabilizzata", hanni fatto sapere a Il Corriere Mauro Guiducci e Corrado Camerino, rispettivamente vicepresidente nazionale del Soccorso alpino e speleologico e soccorritore.

La speranza è quella di avere qualche informazione in più per la giornata di domani. Intervistato da FanPage, uno dei soccorritori ha parlato della giornata di mercoledì come possibile estrazione della 32enne.

"Il tratto più stretto - alle ore 8:00 di questa mattina - non è ancora stato superato dalla barella e dai soccorritori", si legge in un comunicato Facebook dello CNSAS. "Dal termine del tratto più stretto all'uscita seguirà un lungo tragitto, sempre impervio ma più lineare. L'infortunata è vigile e collaborativa. All'interno della grotta sono presenti circa 20 soccorritori per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione dei meandri più stretti. Tra i soccorritori anche personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie della donna. Le tempistiche di uscita sono ancora incerte, ma sicuramente lunghe".

Ottavia affidata alle cure dei soccorsi

Per quanto angosciante sia la situazione, la 32enne non è sola. Già dall'alba di ieri i primi soccorritori sono riusciti a raggiungerla, fornendole assistenza e conforto. Nella grotta sono stati portati cibo, acqua, ossigeno, medicinali, abiti e anche un macchinario in grado di soffiare aria calda, per combattere la temperatura e soprattutto l'umidità dell'ambiente.

Intanto sono al lavoro delle squadre di disostruttori, incaricati di allargare i passaggi all'interno della grotta, così da far passare la barella che trasposterà Ottavia. I genitori della donna sono sul posto, e si sono dichiarati preoccupati ma fiduciosi.

Anche il Veneto in aiuto della speleologa

"Siamo tutti con il fiato sospeso e seguiamo con attenzione le operazioni di soccorso con cui si sta affrontando il recupero di Ottavia Piana. Siamo consapevoli che Ottavia è in ottime mani come sono quelle del Soccorso Alpino e Speleologico, mani esperte e coscienziose, ma attendiamo con ansia che le squadre concludano il loro lavoro. Facciamo il tifo per lei e per tutti coloro in queste ore si alternano nell’assistenza e nel trovare il modo per raggiungere quanto prima la superficie e affidare alle migliori cure l’infortunata", ha dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

"Sono orgoglioso che, in questo grande sforzo di tecnica speleologica e solidarietà, vi sia una bella rappresentanza del Veneto con, al momento, circa una dozzina di operatori già al lavoro, tra i quali due sanitari, provenienti soprattutto dalle aree di Vicenza e di Verona ai quali esprimo gratitudine. A loro, ai loro compagni e, soprattutto, a Ottavia dico: forza".

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