Scambio di bare in ospedale a Roma. E la novantenne rischia di finire in India

A Roma, a causa di una svista, la salma di una novantenne è stata scambiata con quella di un cittadino indiano che avrebbe dovuto essere riportato in India. Solo l'intervento dei carabinieri ha scongiurato la partenza del feretro sbagliato, quando la bara era già stata trasferita in aeroporto

Scambio di bare in ospedale a Roma. E la novantenne rischia di finire in India
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Avevano raggiunto l'ospedale di Tor Vergata per rendere l'ultimo saluto ad una parente scomparsa a 90 anni. Un gesto di riverenza che si è però trasformato in una corsa contro il tempo all'aeroporto di Fiumicino: il feretro dell'anziana era infatti stato scambiato per errore con quello di un cittadino indiano che avrebbe dovuto fare rientro in patria per la tumulazione. E solo un intervento in extremis ha evitato la partenza per l'India della bara sbagliata. Ma la vicenda dai tratti surreali che arriva dalla capitale potrebbe teoricamente approdare in tribunale, visto che secondo quanto riportato stamani dal Corriere la famiglia della defunta potrebbe chiedere un risarcimento danni per l’errore. Un episodio che sembra quasi una gag tratta da un film comico, ma che si è concretizzato realmente pochi giorni fa irritando non poco i familiari della novantenne.

Sulla base di quanto ricostruito, questi ultimi avevano raggiunto il policlinico poco prima del funerale che era stato inizialmente fissato per ieri. Durante i suoi ultimi giorni di ricovero, la donna era a quanto sembra risultata positiva al Coronavirus. E così, a seguito del decesso, gli operatori sanitari hanno avviato le procedure per riconsegnare la salma alla famiglia secondo i protocolli sanitari previsti in casi del genere. Ma quando sono arrivati, i familiari della defunta hanno trovato un'amara sorpresa: a causa evidentemente di una svista, la salma era stata inviata all'aeroporto, dopo esser stata erroneamente scambiata con quella di un uomo. Un errore che ha mandato su tutte le furie i parenti dell'anziana, i quali hanno chiesto a gran voce spiegazioni con il desiderio di capire chi avesse autorizzato il trasferimento della bara della loro cara all'aeroporto di Fiumicino.

La famiglia ha poi avvertito i carabinieri, con i militari dell'Arma che hanno raggiunto l'ospedale. E quel punto è partita una corsa contro il tempo per bloccare la partenza della bara, che ormai aveva già raggiunto lo scalo romano. Grazie a una serie di telefonate, il feretro in questione è stato intercettato e bloccato dall'ufficio delle dogane proprio poco prima di essere caricato a bordo di un volo diretto ad Amritsar, in India, dove invece era destinata l'altra salma. Ma anche se il peggio è stato evitato, la storia potrebbe non essersi ancora chiusa del tutto.

"Non aveva mai volato, è assurdo che sarebbe potuto accadere così - hanno dichiarato i parenti al sito web RomaToday - sulla bara c'era il bollino della compagnia aerea che l'avrebbe portata in India. Chi ha autorizzato tutto questo? Vogliamo sapere la verità".

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