Salvini paga anche per il suo coraggio

Avere a che fare con i grillini non era facile, governarci ancora meno

Salvini paga anche per il suo coraggio

Gentile Direttore Feltri,
giova ricordare che il reddito di cittadinanza è stato approvato con i voti della Lega di Salvini (Primo governo Conte).
Io, leghista dagli esordi del movimento, ho smesso di votarlo proprio per questo. Da lui sento solo fanfaronate: uno che ha portato la Lega dal 34,3 alle elezioni europee del 2019 alla modesta percentuale attuale avrebbero dovuto mandarlo a casa da tempo. Auguro a Giorgia Meloni un consenso sempre maggiore e che sappia affrontare i temi cruciali con maggiore incisività (immigrazione e riforma della Giustizia). Quanto alla sua politica estera mi sembra si stia muovendo efficacemente come nessun Governo precedente. Certo la situazione è molto difficile e l'atteggiamento da bullo di Trump (al pari di Putin) non aiuta.

Cordialmente.
Ing. Mauro Montiglia

Caro Mauro,
anche io, in un recente passato, sono stato particolarmente severo con Matteo Salvini e lo sono stato per il medesimo motivo per il quale pure il tuo giudizio è tanto rigido, se non persino sferzante: in quest'uomo abbiamo fortemente creduto, gli abbiamo riconosciuto coraggio, abilità, pragmatismo politico, ovvero spirito pratico e concretezza, desiderio di rimettere al centro dell'agenda politica gli italiani, cioè il popolo sovrano, e non più gli extracomunitari. Le nostre aspettative erano così alte che quando Matteo ha commesso qualche errore, noi lo abbiamo attaccato, sentendoci delusi, criticato aspramente, e gli abbiamo pure negato il nostro voto. Lo hanno fatto milioni di elettori, altrimenti non si spiegherebbe la caduta alle urne, elettori i quali hanno deciso di dirottare verso Fratelli d'Italia, premiando la coerenza, quindi l'affidabilità, di Giorgia Meloni, la quale questa fiducia l'ha conquistata e, governando, è riuscita persino ad accrescerla, nonostante partiti e leader, allorché amministrano e tengono le redini della cosa pubblica nelle loro mani, siano soliti erodere il loro consenso.

Con il tempo, tuttavia, forse perché invecchiando si diventa più tolleranti, clementi, buoni, disposti al perdono e alla comprensione, ho rivalutato Salvini, il quale credo che sia rimasto deluso dalla severità dei miei giudizi quanto io sono rimasto deluso da alcune sue scelte strategiche e politiche, soprattutto da quella di sfilarsi dal governo gialloverde. Non che mi allettasse che la Lega governasse con i cinquestelle, che sono stati il peggio del peggio in politica, faciloni, politicamente ignoranti e approssimativi, dunque pericolosi. Eppure, una volta che entri in un esecutivo, devi restarci e non puoi decidere di mollare mentre te ne stai sulla spiaggia, in pieno agosto, forte del consenso incassato alle elezioni europee e convinto che si corra subito al voto e le cose vadano ancora meglio. Questo passo di Salvini, ingenuo e irresponsabile, mi parve sconsiderato allora e mi pare sconsiderato tuttora. Però oggi glielo perdono. Del resto, avere a che fare con i grillini non era facile, governarci ancora meno. E montarsi la testa dopo il successo elettorale a volte capita. Il problema poi fu un altro: abbandoni l'esecutivo Conte in quanto stare con i pentastellati è impossibile e poi torni a governare insieme ai cinquestelle e pure al Pd nel governo Draghi? Fu questo il vero pasticcio, quello che diede un taglio di cesoia alla fiducia dei cittadini, che non capirono più niente. Arrivava loro soltanto confusione, mentre gli elettori hanno bisogno di chiarezza, soprattutto di chiarezza. Quando lo capiranno questi politici? Invocare nobili ragioni, come l'emergenza Covid, per giustificare tale azione non servì a un bel niente.

Salvini (e la Lega quindi) ha pagato per questo. Fratelli d'Italia ci ha guadagnato.

Ad ogni modo, se siamo onesti, e dobbiamo esserlo, non possiamo esimerci dal riconoscere che il leghista ha compiuto tante cose buone, ma in particolare ha un merito grandioso: egli è stato l'unico e il solo ad avere reso possibile il raggiungimento di quota zero di sbarchi clandestini sul nostro suolo, suolo che da decenni veniva quotidianamente stuprato e violato da masse di immigrati illegali. Per tale risultato avrebbe dovuto essere premiato, invece Salvini non ha pagato il conto solamente degli errori ma anche dei successi. E questo è stato ingiusto, imperdonabile da parte nostra.

Faccio notare, per di più, che Matteo si è comportato da uomo d'onore, e adopero questa espressione nella sua accezione nobile e non quella che gli attribuisce la mafia, ovvero egli non si è sottratto alle conseguenze e alle ripercussioni giudiziarie del suo atto di coraggio, ossia quello di chiudere i porti all'ennesima nave straniera che, in violazione di quanto stabilito dallo Stato italiano, pretendeva di scaricare sul nostro territorio clandestini a piacimento, ha accettato di essere perseguitato, perseguito, attaccato mediaticamente a livello planetario, giudicato, processato, rischiando la condanna per avere difeso nient'altro che un principio di diritto, quello che uno Stato possa decidere chi possa entrare e come e chi non possa varcare le sue frontiere, nonché la Nazione Italia.

E se tale principio oggi vale è perché Matteo Salvini si è battuto per farlo valere. Dargli un calcio sul posteriore e sostituirlo ora mi sembra poco corretto.

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