Don Biancalani a processo: la parrocchia (diventata dormitorio) piena di rifiuti e deiezioni

Don Massimo Biancalani dovrà rispondere dell'accusa di non aver ottemperato all'ordinanza del Comune di Pistoia e nei giorni scorsi, il "parroco dei migranti" ha invitato su Facebook gli utenti a contribuire alle spese per il ricorso al Tar contro un altro provvedimento dell'ente comunale

Un primo piano di don Massimo Biancalani
Un primo piano di don Massimo Biancalani
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Non avrebbe provveduto alla pulizia delle aree di pertinenza della parrocchia di Vicofaro, all'interno delle quali furono segnalati all'epoca rifiuti abbandonati e deiezioni. E proprio per questo motivo, pochi giorni fa don Massimo Biancalani è a quanto pare finito a processo: l'accusa è di non aver ottemperato all'ordinanza del Comune di Pistoia che imponeva la rimozione di quegli scarti e prescriveva un'operazione di pulizia volta a ripristinare la situazione originaria del luogo in oggetto. Lo riporta l'emittente televisiva locale TVL, specificando come la prima udienza-filtro si sia tenuta presso il tribunale di Pistoia alla presenza del giudice Alessandro Buzzegoli. Il procedimento proseguirà adesso per l’istruttoria dibattimentale, con la prossima udienza fissata per il maggio del 2024.

Il "parroco dei migranti" è stato accusato come detto di non aver rispettato l'ordinanza in materia igienico-sanitaria firmata il 4 maggio del 2022 dal sindaco Alessandro Tomasi, che ordinava di ripulire le pertinenze della parrocchia dalla sporcizia segnalata (con tutta probabilità) dai residenti. Anche perché il Comitato dei residenti per Vicofaro (che proprio la scorsa settimana ha annunciato di aver dato mandato ad un avvocato di valutare la possibilità di chiedere i danni alla parrocchia e alle istituzioni coinvolte, per l'impatto negativo che l'esperienza di accoglienza migranti ha a loro dire avuto sul quartiere) denuncia da tempo situazioni critiche in termini di degrado, sicurezza ed igiene. Tutto ciò deriva anche dal fatto che i locali della parrocchia accoglierebbero al momento un numero di migranti oscillante fra le 150 e le 200 unità, ben al di sopra della reale capienza. Gli abitanti hanno inoltre più volte ricordato di non avere più una chiesa, perché a conti fatti sarebbe diventata un vero e proprio dormitorio. Non si tratta poi del primo scontro fra don Biancalani e il Comune, né della prima volta in cui il parroco non avrebbe ottemperato a un'ordinanza dell'ente.

Solo il mese scorso, ad esempio, a don Massimo è stata comminata una sanzione da 20mila euro per il mancato rispetto di un altro atto del Comune (risalente all'ottobre del 2022) con il quale si dichiarava l'inagibilità degli spazi della canonica e la conseguente inibizione degli stessi agli usi di accoglienza. In pratica, il servizio urbanistico del Comune di Pistoia ha rilevato nell'uso a dormitorio dei locali ai numeri civici 71 e 74 del complesso di santa Maria Maggiore a Vicofaro un cambio di destinazione e d'uso, rispetto alle loro funzioni originarie di luogo di culto.

Una multa che don Biancalani non sembra aver accettato di buon grado, visto che lo scorso giovedì ha annunciato sulla propria pagina Facebook l'intenzione di ricorrere al Tar. E ha persino invitato i "followers" a contribuire economicamente alle spese da sostenere per il ricorso. Per una diatriba che promette di andare avanti ancora a lungo.

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