Secondo l’accusa si tratterebbe di uno degli abusi edilizi più imponenti realizzati a Napoli, un impianto turistico-ricettivo costruito nella zona collinare dell’Arenella, quartiere alto della città partenopea. Il complesso, che si chiama "Neapolis Sporting Club", in seguito alla sentenza emessa dai giudici del Tribunale di Napoli, dovrà essere abbattuto, mentre il committente dell’opera, un 49enne, è stato condannato in primo grado a due anni e due mesi di reclusione. L’area in cui sorge, destinata all’utilizzo agricolo, non dovrebbe ospitare una struttura del genere che è pubblicizzata in maniera massiccia anche sui social media.
Il complesso
Il "Neapolis Sporting Club" ospita diciassette immobili per un totale di 1.900 metri cubi costruiti su ventuno chilometri quadrati. L’impianto, dotato di piscine, ristoranti, bar, pizzerie, palestre, solarium, vasche idromassaggi, bagni turchi e aree gioco per bambini, è utilizzato per celebrare matrimoni e altre cerimonie. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il motivo principale per cui è partita l’indagine delle forze dell’ordine è stato il riscontro di alcune irregolarità nella realizzazione del solarium, costruito riqualificando un edificio in rovina di circa 200 metri quadrati.
I sequestri
Un primo sequestro fu effettuato dalla polizia locale di Napoli nel 2000, poi ce ne sono stati altri, fino all’ultimo ordinato nel 2019. Adesso la sentenza di demolizione del complesso turistico farà sì che quasi l’intero impianto dovrà essere abbattuto. I giudici hanno salvato solo l’abitazione dell’indagato, che è all’interno della struttura ricettiva.
È stata rigettata la richiesta di provvisionale e il condannato dovrà pagare il risarcimento dei danni a favore del Comune, che si è costituito parte civile. L’obiettivo, di fronte al mancato rispetto dei vicoli ambientali e paesaggistici, è quello di ripristinare lo stato dei luoghi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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