Un autentico orrore quello vissuto da un uomo di 50 anni, adescato in chat e poi sequestrato in un casolare da una banda di giovani intenzionati a rapinarlo. La vittima, sotto choc, è stata fortunatamente tratta in salvo dai carabinieri, che hanno provveduto ad arrestare i responsabili.
Lo sconcertante episodio
Il fatto nel corso della giornata di sabato 18 febbario a Vedelago, in provincia di Treviso. Il 50enne, un impiegato, è stato circuito sui social. Credendo di aver fissato un incontro con un ragazzo, l'uomo si è recato nel luogo fissato per l'appuntamento all'orario concordato, posteggiando la propria auto nei pressi del casolare, un edificio abbandonato in via Marconi.
Lì ha effettivamente incontrato un giovane, che lo ha guidato all'interno dello stabile. A quel punto è però scattata la trappola.
Il 50enne si è trovato circondato da tre ragazzi, armati di coltelli e di un taser, che lo hanno aggredito, tramortendolo con le scariche elettriche e immobilizzandolo a terra. Un agguato in piena regola, sfociato in una violenza inaudira. Inerme e terrorizzato, l'uomo è stato barbaramente picchiato e poi legato mani e piedi, con tanto di nastro adesivo sulla bocca.
Chiaro fin da subito l'intento dei giovani criminali: farsi consegnare tutto ciò che aveva. L'incubo è durato almeno una mezz'ora, fino al fortuito intervento dei carabinieri.
Il salvataggio e gli arresti
Fortuna ha voluto che i carabinieri di Castelfranco Veneto stessero da giorni tenendo d'occhio il casolare, avendo ricevuto molte segnalazioni relative a un sospetto via vai.
Il militari stavano pattugliando la zona anche il giorno dell'aggressione e, accortisi di un giovane che si stava allontanando dal casolare in sella a una bicicletta, sono accorsi per trattenerlo e interrogarlo. Il ragazzo, molto nervoso, ha spiegato di stare andando a effettuare un prelievo. Sottoposto a sequestro, è stato trovato in possesso del denaro, del bancomat e delle chiavi dell'auto del 50enne.
A quel punto i carabinieri hanno fatto irruzione nel casolare, trovando la vittima a terra e gli altri due aguzzini ancora intenti a infierire. Uno dei ragazzi stava continuando a minacciare il 50enne col taser, mentre l'altro gli era seduto sopra, impedendogli i movimenti.
Soccorso l'uomo, i militari hanno immediatamente provveduto ad arrestare i suoi aguzzini, colti in flagranza di reato. Sequestrati due coltelli, uno con lama di 9 centrimetri, l'altro con lama di 8. Recuperati anche il taser, il nastro adesivo e una torcia.
Il 50enne sotto choc
Trasportato in ospedale per essere medicato, il 50enne è stato dimesso con 30giorni di prognosi. Tremendo il trauma subito, dal quale dovrà ora riprendersi.
Stando a quanto emerso, l'impiegato aveva cominciato a scambiarsi messaggi sui social con uno dei ragazzi, e la conoscenza stava andando avanti da qualche tempo, motivo per cui aveva deciso di recarsi all'incontro.
L'intera comunità è ovviamente sconvolta.
I fermi
Ad essere sottoposti a fermo sono tre ragazzi, uno dei quali minorenne. I due giovani maggiorenni si trovano dietro le sbarre del carcere di Treviso, mentre il minore è stato condotto in un centro di prima accoglienza.
Nei confronti dei tre c'è l'ipotesi di reato in concorso, e a vario titolo, di sequestro di persona,
rapina aggravata, lesioni personali aggravate e possesso ingiustificato di oggetti atti a offendere. Del caso si stanno occupando la procura della Repubblica di Treviso e il tribunale minorile di Venezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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