Un euro in più per il basilico sulla pizza: polemiche

La segnalazione ancora una volta lanciata sui social. In un locale di Agnano (Napoli) un cliente avrebbe pagato un euro in più per l’aggiunta del basilico sulla pizza

Un euro in più per il basilico sulla pizza: polemiche
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Sembra proprio che l’estate che ormai volge al termine possa essere ricordata dalle future generazioni come quella degli scontrini per così dire "particolari". Per una volta non si discute del costo elevato di un prodotto acquistato bensì di sovraprezzi caricati nel documento. Nelle scorse settimane ha destato molto scalpore, in modo particolare sui social, il "caso -toast", ovvero il sovrapprezzo di 2 euro applicato da un bar sul lago di Como per dividere un toast. Polemiche e battute non sono mancate. Solo un esempio. Addirittura la questione ha attirato anche l’attenzione della stampa internazionale: basti ricordare che la Cnn ha dedicato un servizio a questi fatti che colpiscono turisti e non solo. L'ultimo caso arriva da Napoli. Sui social, come racconta Fanpage, un utente ha affermato di aver pagato un euro per l'aggiunta del basilico sulla pizza che aveva ordinato.

Il messaggio, accompagnato da una fotografia, è stato diffuso in un gruppo Facebook che riunisce una parte degli abitanti della periferia Ovest di Napoli. L'utente spiega di essere stato a cena in una pizzeria del quartiere Agnano. Nessuno problema fino al momento del pagamento. Perché quando ha ricevuto lo scontrino ecco l’amara sorpresa: un euro per l'aggiunta del basilico sulla pizza. In realtà la voce riportata è "supplemento pizza" e a fianco è presente il costo corrispondente di un euro. L’utente, quindi, ha collegato questo supplemento all’aggiunta del prodotto usato per insaporire la pizza.

"Un euro di supplemento per aver chiesto il basilico sulla pizza ripiena che non era previsto tra gli ingredienti", ha scritto l’utente non nascondendo la sua indignazione per la "sorpresa" poco gradita trovata sullo scontrino.

Ovviamente la storia ha dato il via a nuove polemiche. Il post ha catturato l’attenzione di molti. Diversi i commenti al post: c’è chi si è detto incredulo per quanto accaduto e chi indignato. Va chiarito che non è raro che sugli scontrini si possano trovare voci relative a supplementi.

Di solito

questi si riferiscono ad ingredienti elaborati o più costosi come, ad esempio, il prosciutto, i funghi o i formaggi. In questi casi è a discrezione del locale far pagare questo genere di supplementi, ovviamente specificandolo.

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