A una settimana di distanza dal tragico incidente in monopattino, il 52enne Ali Yousuf Goni, meglio conosciuto come Gony Asti, non ce l'ha fatta. L'uomo è morto giovedì 28 marzo all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, dove si trovava ricoverato in gravi condizioni. Purtroppo, nonostante l'intervento dei medici, non è stato possibile far nulla per evitare il peggio.
L'incidente
La ricostruzione dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti. Stando alle informazioni filtrate sino ad ora, il dramma si è verificato nella notte fra il 20 e il 21 marzo, intorno all'1:30, a Mogliano (Treviso). Gony Asti si trovava in strada col suo monopattino quando, a un certo punto, le sue grida hanno allertato i dipendenti dell'hotel Laerte Palace Hotel. Accorsi in via Monte Grappa, hanno trovato il 52enne a terra, vicino al suo monopattino.
Immediata la chiamata ai soccorsi, e a raggiungere la zona sono stati gli operatori sanitari del Suem, che hanno caricato l'uomo in ambulanza per poi trasportarlo di corsa al pronto soccorso dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. I medici hanno tentato il tutto per tutto per salvargli la vita, ma dopo una settimana di agonia, Gony Asti si è spento a causa delle sue gravi condizioni.
Le indagini
Sul caso stanno naturalmente indagando gli inquirenti, intenzionati a ricostruire le esatte dinamiche dell'incidente. Da una prima ricostruzione pare che Gony Asti sia inciampato all'altezza di un tombino, andando poi a sbattere la testa contro il muretto di un'abitazione, riportando un serio trauma cranico. Non si conosce molto altro, purtroppo, perché non erano presenti testimoni. Proprio per questa ragione, nei prossimi giorni saranno acquisiti tutti i video registrati dalle videocamere di sorveglianza presenti nella zona.
Non è ancora escluso, infatti, che nella morte del 52enne sia coinvolto qualcuno, ecco il perché dell'importanza delle indagini.
Chi era Gony Asti
Personaggio noto nella zona, e conosciuto anche come "Il Principe", Ali Yousuf Goni aveva una personalità bohémien che lo contraddistingueva. Frequentava gli ambienti vip, e conosceva personaggi celebri come Vittorio Sgarbi e lo stilista Mario Borsato. Diceva di avere origini nobili e abitava in una villetta a Mogliano. Fra le sue mete preferite, la Sardegna, dove aveva una casa.
La sua morte riapre il capitolo della sicurezza stradale e della necessità di regolamentare
l'uso dei monopattini. Secondo le ultime norme che regolamentano l'uso di questi mezzi, il casco è obbligatorio per tutti, non solo per i giovani. E proprio il casco, forse, avrebbe potuto salvare il 52enne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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