Era stato sospeso fino alla fine dell'anno scolastico per essere stato sorpreso con uno spinello in classe: alla decisione della scuola, però, si oppone il Tar, che ha disposto la riammissione del ragazzo.
La decisione del Consiglio d'istituto
Il caso a Voghera (Pavia), dove un adolescente di 16 anni, iscritto all'istituto agrario Gallini, aveva ricevuto una punizione esemplare da parte del Consiglio d'istituto. La decisione non era stata presa all'unanimità, tuttavia il giovane era stato allontanato da scuola fino al mese di giugno.
Sulla questione si era sollevato un gran polverone. Inizialmente il consiglio di classe aveva previsto un provvedimento più blando, ossia una punizione della durata di due settimane. Più severo il Consiglio d'istituto, che aveva invece stabilito la sospensione fino a fine anno. Questo accadeva lo scorso 13 febbraio.
Venuta a conoscenza della posizione della scuola, la famiglia del ragazzo si era ovviamente opposta, avvelendosi di sostegno legale.
La decisione del Tar
Interpellato dai genitori dell'adolescente, il Tar si è pronunciato a favore dello studente, disponendo la sua riammissione nell'istituto. La delibera risale a pochi giorni fa, quando i giudici del tribunale amministrativo regionale si sono opposti al provvedimento, affermando che l'illecito non può giustificare un mezzo di correzione tanto severo.
La famiglia del 16enne, assistita dagli avvocati Franco Silva e Monica Locatelli, ha vinto il ricorso poiché la sospensione da scuola fino alla fine dell'anno è prevista per comportamenti di entità ben più grave. "Non è stata garantita la partecipazione della parte al procedimento amministrativo sanzionatorio", si legge nella sentenza del Tar, come riportato da Il Messaggero. Nel regolamento scolastico, proseguono i giudici, si applica una sospensione di così lunga durata per quei comportamenti che "configurano reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all'incolumità".
Trovato con lo spinello in classe, lo studente ha commesso un illecito amministrativo, e non un vero e proprio reato.
Il provvedimento del Consiglio d'istituto, dunque, non è giustificabile. La famiglia ha quindi ottenuto la revoca della sospensione, oltre a un risarcimento da parte dello Stato, che rappresentava la scuola, di 2mila euro per le spese legali affrontate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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