I punti chiave
Scene di ordinaria follia scolastica questa volta si sono consumate all'Istituto Itas Itc di Rossano, siamo in provincia di Cosenza: uno studente di 16 anni che frequenta il terzo anno di liceo, in totale disaccordo con il voto che un professore gli aveva dato, ha deciso di aspettarlo all'esterno della scuola per "vendicarsi" colpendono con calci e pugni.
L'aggressione al docente
Secondo la ricostruzione della Gazzetta del Sud, il minore avrebbe ricevuto un voto insufficiente che proprio non gli era andato giù: invece di rimboccarsi le maniche per farsi trovare preparato la volta successiva, ha pensato di affrontare a muso duro il suo docente impartendogli una lezione choc. Addirittura il volto del professore era insanguinato quando ha ricevuto i soccorsi dal personale dell'Istituto che è intervenuto tempestivamente con la chiamata di un'ambulanza per tutte le cure del caso ma anche dei Carabinieri di Corigliano Rossano dopo l'aggressione dello studente.
Ad attivarsi è stata prontamente Anna Maria Di Cianni, dirigente scolastica, accorsa per aiutare il professore in evidente stato di difficoltà e incredulo di fronte l'accaduto. "L’istituto non si esimerà come ha già fatto nell’immediatezza del caso, ad avviare tutte le procedure previste dalla legge in casi di aggressione ai docenti", ha dichiarato la dirigente al quotidiano. Purtroppo non è la prima volta che dentro le mura scolastiche avvengono fatti del genere: recentemente ha destato scalpore il caso di un 15enne armato di coltello da cucina che ha minacciato due insegnanti reagendo in modo veemente quando uno dei due gli ha chiesto di consegnare il coltello: per tutta risposta, anche in questa occasione, sono volati calci e pugni.
"Ecco le conseguenze"
"Qualche sciocco ha venduto per teoria scientifica un’autentica boutade, e cioè che per essere buoni genitori o buoni insegnanti bisogna essere i loro migliori amici, e in troppi ci hanno creduto. Ecco le conseguenze": sono queste le parole del sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, che ha commentato alla Gazzetta del Sud l'episodio dell'Istituto Itas Itc. "La perdita di autorevolezza della comunità educante è certamente dovuta ad un condizionamento sociale, che individua nella violenza la chiave di soluzione dei problemi", aggiunge l'esperto, sottolineando il cortocircuito che troppo spesso si crea tra studenti e docenti. La scuola di oggi non è aperta alla società, ma esposta, che è cosa ben diversa".
Secondo Marziale a scuola si deve riportare il rispetto tra alunni e docenti a iniziare dall'insegnamento dei genitori che al giorno d'oggi "danno il peggio di loro nei rapporti con la scuola e, ferme restando le responsabilità che non godono di alcuna giustificazione, è tempo che la scuola si rialzi e può farlo solo attraverso una seria riqualificazione, soprattutto in fase di selezione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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