Avvistato lo yacht di Tito in Italia: ecco dove si trova

Lo yacht "Istranka" è stato avvistato nelle scorse ore nella acque dell'Argentario. E non si tratta di un'imbarcazione come le altre: in passato apparteneva a Tito, l'ex-dittatore della Jugoslavia comunista che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per le barche di lusso

L'"Istranka", lo yacht che appartenne a Tito
L'"Istranka", lo yacht che appartenne a Tito
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I turisti più attenti, fra quelli che stanno trascorrendo in questi giorni un periodo di vacanza a Porto San Stefano (Grosseto), non hanno potuto fare a meno di notare uno yacht bianco ormeggiato nelle scorse ore nel porto locale, che spicca pur essendo meno imponente di tante imbarcazioni odierne. Un panfilo che di tanto in tanto attracca in Toscana (facendo la spola fra Viareggio e la Costa d'Argento) che si distingue per lo stile "retrò" e per il nome sui generis bene in vista: "Istranka". Perché non si tratta di un'imbarcazione qualunque: apparteneva infatti a Tito e negli scorsi decenni ha ospitato numerosi politici, attori e personaggi-chiave del '900. Già, perché a dispetto delle origini comuniste, l'ex-dittatore della Jugoslavia passato alla Storia per la cosiddetta "terza via" (con l'instaurazione di un regime socialista a seguito dei contrasti con la Russia di Stalin) sembrava comunque apprezzare non poco i vantaggi derivanti dal capitalismo.

Josip Broz utilizzava lo yacht in questione, varato nel 1959 (due anni prima della costruzione del muro di Berlino) tanto per incontri diplomatici riservati quanto per brevi crociere partendo dall'isola di Brioni (sulla quale possedeva una villa). Sulla barca sarebbero stati accolti esponenti di primissimo piano del panorama politico dell'epoca, come Winston Churchill. E secondo quanto riportato dall'Ansa, vi sarebbero saliti in qualità di ospiti d'onore anche l'attore Yul Brinner e le attrici di fama internazionale Sylva Koscina, Sophia Loren ed Elisabeth Taylor. Ad accogliere tutti c'era Jovanka Budisavljević, terza moglie di Tito nonché fra le prime donne combattenti durante la resistenza jugoslava. Fino al 1980, anno della sua morte, si calcola che Tito percorse sui due panfili di sua proprietà (l'altro era il "Galeb", costruito dall'Ansaldo a Genova nel 1938, ndr) circa 86mila miglia. Più di due volte il giro del mondo, visitando oltre trenta Paesi.

Questo perché, secondo alcuni storici, il dittatore jugoslavo era aviofobico e preferiva coprire le lunghe distanze spostandosi per mare. Come quando, nel 1953, risalì il Tamigi sino ad arrivare a Londra, per incontrare una giovane Elisabetta II da poco salita al trono. Durante queste traversate, Tito si faceva accompagnare da un'orchestra per intrattenere gli ospiti, i quali dopo cena potevano ballare e bere champagne. A documentare la presenza dello yacht davanti alle coste toscane è stato il Club Artemare, per l'archivio storico di yachting locale che l'associazione ha messo a disposizione di curiosi ed appassionati. Un panfilo che si distingue per il colore interamente bianco e il fumaiolo giallo, lungo 44 metri e largo 8, con 329 tonnellate di stazza.

Stando a quanto riportato dalla stampa toscana nel recente passato, l'imbarcazione apparterrebbe oggi ad un imprenditore romagnolo. Che dopo averlo acquistato oltre un decennio fa, lo ha ristrutturato e rimesso a galla, facendone il proprio yacht personale. Decidendo però di mantenere il nome originale.

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