Il fratello colpito per primo, la confessione e il giallo del movente: cosa sappiamo della strage di Paderno

Il 17enne che ha confessato il triplice omicidio di padre, madre e fratello viene descritto come il classico "bravo ragazzo" da chi lo conosce. Eppure è stato in grado di compiere una strage

Il fratello colpito per primo, la confessione e il giallo del movente: cosa sappiamo della strage di Paderno
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"Li ho uccisi tutti io". Dopo poche ore di interrogatorio, il 17enne di Paderno Dugnano ha ammesso l'omicidio del fratello minore, del padre e della madre ed è stato arrestato. La sua versione era apparsa subito debole, il giovane aveva chiamato i soccorsi poco dopo l'una del mattino, sostenendo di essere rientrato a casa poco prima e di aver trovato morti il fratello e la madre. A quel punto, ha detto di aver accoltellato il padre. Ma sul suo corpo non sono presenti segni di colluttazione e, soprattutto, non sono emersi riscontri in merito alla sua versione circa il rientro a casa. Infatti, il 31 sera, dopo la festa di compleanno del padre, il 17enne non ha mai lasciato la casa.

La dinamica della strage

Cosa sia successo ancora non è chiaro. Quel che le prime ricostruzioni hanno permesso di stabilire è che il primo a essere accoltellato è stato il fratello del 17enne, il piccolo Lorenzo, di appena 12 anni. È su di lui che l'assassino si è accanito con maggiore veemenza, con un maggior numero di coltellate. Il piccolo si trovava ancora sul suo letto quando sono arrivati i soccorsi, quindi è stato presumibilmente aggredito mentre dormiva. Nella stanza del piccolo sono stati trovati anche i corpi dei genitori, quindi i due potrebbero essere accordi in camera, svegliati dal baccano, e a quel punto potrebbero essere stati aggrediti dal figlio maggiore. Tutte e tre le vittime indossavano biancheria da notte.

L'arma del delitto

L'arma del delitto è un coltello da cucina, che è stato trovato dai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni e sottoposta a sequestro per essere analizzata. Pare che l'arma sia stata lanciata fuori dalla porta di casa, dove poi è stata ritrovata dagli investigatori. Come in qualunque casa, il 17enne ha avuto accesso a un "arsenale" di coltelli direttamente nella sua abitazione. Ma nessuno avrebbe immaginato che avrebbe potuto usarli per compiere una strage.

Le ore precedenti

Nelle ore precedenti tutto sembrava normale. La famiglia in serata aveva festeggiato i 51 anni del padre, riunendo nel giardino di casa amici e parenti fino a sera. I genitori del padre del 17enne, e un fratello della vittima, vivono accanto alla famiglia, eppure non si sono accorti di niente. Ciò significa che probabilmente i fatti si sono svolti in maniera molto veloce e non c'è stato tempo per chiedere aiuto. Fabio e Daniela, genitori di Lorenzo e del 17enne, si erano sposati nel 2005. Erano una famiglia normale, ben voluta e nota in zona. Fabio era titolare di un'impresa edile molto conosciuta nel circondario.

Chi è il 17enne

Niente lasciava supporre che potesse accadere quando, invece, è successo. Pare che il 17enne non avesse molti amici, un ragazzo introverso e come tanti altri. Niente uso di droghe, la frequentazione del liceo che sarebbe dovuto riprendere tra pochi giorni, e la fama del "bravo ragazzo" costruita tra il vicinato.

"Un ragazzo tranquillo, sveglio, a posto. Fa sport. L'ultima persona da cui ti aspetti che possa fare del male", ha dichiarato chi lo conosce. Ora sta agli inquirenti ricostruire cosa sia potuto accadere nella sua testa per distruggere la famiglia.

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