"5 giorni d'agonia". Un batterio killer ammazza la neonata

Una neonata è morta dopo cinque giorni di agonia in un ospedale romano. La piccola aveva contratto un virus prima di essere partorita, nonostante il disperato tentativo dei medici, non c'è stato nulla da fare

"5 giorni d'agonia". Un batterio killer ammazza la neonata

La piccola Giuseppa Scarpa è morta dopo cinque giorni di agonia in ospedale. La bimba, venuta alla luce pochi giorni prima, è stata uccisa da un batterio killer che non le ha lasciato scampo, nonostante il personale medico dell’ospedale Sant' Eugenio di Roma abbia fatto tutto il possibile per salvarla.

La terribile vicenda si è verificata nell’ottobre del 2020. I genitori, che hanno assistito impotenti alla morte della loro bambina hanno denunciato i medici, accusati di non aver potuto fare tutto il possibile per salvarle la vita. Sul caso sta ancora indagando la Procura di Roma, ma con molta probabilità, il caso verrà archiviato. Si trattò soltanto di un terribile incrocio di circostanze, costato la vita alla neonata.

Un batterio killer non le ha lasciato scampo

Inizialmente l’ipotesi sostenuta - ma poi non confermata - dai genitori della neonata è che la madre avesse contratto un’infezione delle membrane fetali e del liquido amniotico in ospedale. gli specialisti incaricati dagli inquirenti, un medico legale, un neonatologo e un pediatra sono arrivati alla conclusione che il personale medico ha fatto tutto il possibile per salvare la neonata. Ma cosa accadde il 27 settembre del 2020?

La ricostruzione

Una donna di 30 anni venne portata al Sant’Eugenio di Roma, era al nono mese di gravidanza dopo poche ore avrebbe dato alla luce una bimba. Il parto venne eseguito senza nessuna complicanza, ma dopo alcune ore il ginecologo si accorse che la neonata non riusciva a respirare bene. La piccola venne spostata in un reparto dedicato, affinché venisse assistita nel migliore dei modi. Dopo qualche analisi e alcuni esami, viene comunicato un terribile esisto ai neo genitori: una infezione in uno stadio avanzato. Diversi medici si alternarono per cinque giorni di fila per fornire la migliore assistenza alla neonata, nel tentativo di salvarle la vita, ma purtroppo, la piccola non ha resistito ed è morta.

Il quadro clinico dalla bambina è peggiorato giorno dopo giorno, e lentamente, in una dolorosa agonia si è spenta. Il primo ottobre del 2020 viene confermato il decesso, la famiglia, che fino ad allora ha pregato e sperato nel miracolo è distrutta. In un primo momento i famigliari hanno ipotizzato che la morte potesse essere stata causata da una svista da parte del personale medico o che l’infezione sia stata contratta proprio nel nosocomio romano, o entrambe le ipotesi.

Dopo la morte della bambina i genitori hanno denunciato tutto alle forze dell’ordine. Venne aperta un’inchiesta, ma alla fine la procura non riuscì a individuare nessuna colpa da imputare ai medici, si tratto soltanto di un terribile casualità.

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