Aggredisce l'agente e gli rompe un braccio: la furia del magrebino

Un magrebino in carcere a Ferrara avrebbe aggredito due agenti, rompendo un braccio ad un ispettore e sferrando un pugno in faccia ad un collega

Aggredisce l'agente e gli rompe un braccio: la furia del magrebino

Avrebbe fratturato un braccio ad un agente, intervenuto per sostenere un altro collega che si era visto rifilare un cazzotto in pieno volto. Protagonista dell'episodio che arriva dal carcere di Ferrara è un detenuto originario del Marocco, per una vicenda resa nota dalle sigle sindacali Sappe, Osapp, Sinappe, Uilpa, Uspp, Fns Cisl e Cnpp in una nota congiunta. I fatti si sarebbero svolti proprio nelle scorse ore, quando il magrebino avrebbe iniziato di punto in bianco a dare in escandescenze, insultando a più riprese sia gli altri detenuti che il personale. Secondo alcune testimonianze, pare che alla base della protesta ci fosse la convinzione da parte del detenuto di ottenere la realizzazione di alcuni suoi capricci tramite un atteggiamento che considerava evidentemente alla stregua di una dimostrazione di forza.

Un agente sarebbe quindi intervenuto per cercare di calmarlo e di riportarlo all'ordine. Ma lo straniero, ormai del tutto fuori di sè, lo avrebbe aggredito con violenza sferrandogli un pugno in faccia. E, non contento, si sarebbe scagliato subito dopo anche contro l'ispettore che aveva assistito alla scena ed era a sua volta intervenuto per evitare che il quadro degenerasse ulteriormente: gli avrebbe così rotto un braccio. Una volta normalizzata la situazione, i due poliziotti sono poi stati accompagnati all’ospedale locale per ricevere le cure del caso, ricevendo una prognosi rispettivamente di 7 e 30 giorni. All'ispettore è stato ovviamente ingessato l'arto che presentava la frattura, ma l'accaduto ha subito riacceso le proteste dei sindacati. Già, perchè si tratterebbe della seconda aggressione in pochi giorni, nella casa circondariale ferrarese: anche domenica scorsa un altro detenuto straniero avrebbe ferito due agenti, prendendoli a calci e pugni in evidente stato di alterazione da alcol (per via dell'assunzione di sostanze alcoliche prodotte artigianalmente, stando a quanto dichiarato da qualche testimone, ndr).

E alla luce di tutto ciò, i sindacalisti hanno alzato la voce, chiedendo una soluzione che garantisca la piena tutela dell'incolumità del personale.

“In quale altro mestiere c'è una probabilità così alta di infortunarsi sul lavoro? Tra quanto accadrà l'irreparabile? – la posizione delle sigle sindacali, ripresa dal sito online FerraraToday – ad aggiungersi alle difficoltà attuali, ci sarebbe anche un problema legato alle nuove assegnazioni di detenuti problematici presso la casa circondariale di Ferrara, alcuni dei quali già precedentemente allontanati per motivi riconducibili ad ordine e sicurezza; non si comprende in base a quale logica venga troppo spesso scelto l'istituto estense per queste attribuzioni”.

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