Bergamo, addetto alla sicurezza di un supermercato ucciso a coltellate in pieno centro

Il racconto di un testimone: "Si rincorrevano, poi il vigilantes è stato spinto a terra e colpito". Polizia sulle tracce dell’aggressore

Bergamo, addetto alla sicurezza di un supermercato ucciso a coltellate in pieno centro
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La caccia all’uomo, poi la colluttazione e l’accoltellamento. A Bergamo un vigilantes, Mamadi Tunkara, è stato ucciso poco dopo le ore 15.00 in via Tiraboschi, nei pressi del supermercato Carrefour dove lavorava, in pieno centro città. Il killer è in fuga: secondo quanto ricostruito da un testimone, vittime e aggressore si sono rincorsi per alcuni metri in via Tiraboschi. Poi, l'addetto alla sicurezza è stato spinto contro la vetrina di un negozio ed è caduto a terra. A quel punto, l'assassino - di origine straniera - lo ha colpito "quattro o cinque volte" con il coltello per poi scappare nella direzione di via Moroni. Immediato l'intervento del 118, ma per l'uomo c'era piu nulla da fare: i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Il proprietario di un esercizio commerciale della zona ha affermato di avere assistito alla scena: “Il ragazzo è stata schiacciata contro il vetro del mio negozio, gli sono stati sferzati 4 o 5 fendenti con un grosso coltello - le sue parole all'Eco di Bergamo - Sembrava di essere in un film dell’orrore”. Non è ancora chiaro il movente dell'omicidio - forse una lite - e se ci sia un collegamento con l'attività lavorativa della vittima. Il vigilantes era un trentasettenne di origini gambiane ed era stato ribattezzato Lookman per le treccine simili a quelle dell'attaccante dell'Atalanta. Era molto conosciuto da da chi lavorava nei negozi vicini, a due passi dai Propilei. La polizia in questi minuti è sulle tracce dell’aggressore. Come evidenziato dagli inquirenti, oltre ai soccorritori e agli aenti di polizia, sul posto sono arrivati anche il pubblico ministero Silvia Marchina e il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota per un sopralluogo.

Non mancano le polemiche. Il Comitato Bergamo Centro ha denunciato ancora una volta l’emergenza sicurezza, così il presidente Silvano Sacchi: “È spaventoso come in una giornata festiva, piena di turisti, di famiglie e di bambini un lavoratore della sicurezza privata venga assassinato in pieno centro a Bergamo”. Il Comitato invoca strumenti preventivi e dissuasivi, mirati a prevenire il crimine: non c’è altro modo per rendere la città più sicura. Sulla stessa lunghezza d’onda Laura Bigoni: “Le modalità di questo omicidio fanno riflettere molto su quanto a Bergamo non ci possa più sentire sicuri, non solo in orario serale ma anche in pieno giorno”.

"Con profondo sgomento abbiamo appreso del tragico evento accaduto nel centro della nostra città. In questo momento desidero esprimere tutta la mia vicinanza e il più sincero cordoglio alla famiglia della vittima, colpita dalla perdita così dolorosa" le parole del sindaco Elena Carnevali in una nota: "La sicurezza e la convivenza civile sono valori fondamentali per Bergamo, e ogni episodio di violenza è una ferita per tutta la nostra comunità.

Come amministrazione, siamo in stretto contatto con le autorità competenti per garantire che la giustizia faccia il suo corso e fornire tutto il supporto più utile insieme al presidio del territorio per garantire la sicurezza di tutti i cittadini".

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