Bernardo Rossi è introvabile: per 5 anni ha vissuto con la madre defunta

Perse le tracce dell’uomo da venerdì. Il truffaldino 61enne, amante di equitazione, era anche nel comitato organizzatore del Carnevale veronese

La casa in cui era nascosto da 5 anni il cadavere dell'anziana
La casa in cui era nascosto da 5 anni il cadavere dell'anziana
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Risulta ancora introvabile Bernardo Rossi. Lo si cerca da venerdì quando spontaneamente si è recato dalla polizia locale di Verona per vedere notificati gli atti d’accusa a suo carico: si tratta di truffa ai danni dello Stato e occultamento di cadavere per aver vissuto per cinque anni assieme ai resti della madre, Helga Maria Enghbarth, deceduta nel 2017, e per tutto il tempo aver continuato a intascarne la pensione per un totale di circa 30mila euro l'anno. L’abitazione dell’uomo in via Marco Polo numero 5, teatro della macabra vicenda, è sotto sequestro secondo quanto disposto dalla procura: non è lì Rossi, e nessuno sa dove sia finito. È spento il suo telefono cellulare: il 61enne risulta irreperibile anche per il legale che gli è stato assegnato d’ufficio.

Sono pochi gli ‘amici’ del signor Rossi, ma tra i vicini ci si ricorda bene di lui: per tutti si trattava di un “insospettabile”. Sicuramente una persona estremamente gentile: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, agli occhi del vicinato, i modi di Bernardo erano “cortesi” e sul suo balcone i fiori erano sempre “freschi e ben curati”. Per chi lo ha visto ogni giorno di questi ultimi cinque anni è stato “scioccante” apprendere la notizia. Quanto racconta una vicina è una descrizione familiare a tutti: “Era una persona tranquilla, salutava sempre. Usciva sempre solo, ogni tanto in auto”. La madre? “Sono qui in affitto da due anni ma la signora non l’ho mai vista”. Quanto a Rossi, “l’ultima volta l’ho visto tre, quattro giorni fa”.

Per un grande appassionato di cavalli e di equitazione quale è, c’era un posto che Bernardo Rossi frequentava assiduamente: il Pony Club Veronese. Qui, l’ultima volta si è fatto vivo mercoledì scorso. Secondo il presidente del circolo, Giambattista Moscheni, il ritratto di Rossi è quello di “una persona normalissima, gentile, disponibile, sempre pronta a dare una mano se serviva un aiuto”. Nel giro, tuttavia, non si esponeva troppo su di sé: ai compagni raccontava di essere un rappresentante di macchinari per il marmo, ma nulla di più specifico. Gli argomenti erano “il più e il meno” spiega Moscheni, che vedeva l’uomo “molto affezionato alla mamma”. Di lui racconta: “Ho sempre pensato che sia una bella persona e anche adesso non riesco a spiegarmi quanto è venuto fuori”. Un epilogo inspiegabile quello che si è verificato, anche perché “economicamente sembrava star bene”.

Tra gli interessi dell’ex gestore di un'impresa individuale di telemarketing portata avanti nella stessa abitazione dove, sul letto, giacevano in un sacchetto da immondizia i resti della madre, c’è anche il Carnevale veronese. Il 61enne infatti è membro del comitato organizzatore della manifestazione, nel quartiere cittadino dei Filippini. A trascinarlo nell’iniziativa era stato proprio il responsabile del maneggio Moscheni. Per uno dei componenti storici del comitato, Aldo Isalberti, Rossi è “una persona squisita, gentilissima, correttissima. E poi è umile, con un gran senso dell’umorismo”. Nel comitato, racconta, “è stato subito ben accolto, anche perché si è subito reso disponibile a portare il gonfalone, cosa che a nessuno piace. Siamo davvero addolorati per quel che abbiamo appreso negli ultimi giorni”: una vicenda che ha lasciato tutti “esterrefatti”.


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