Donna trovata morta a Ischia, fermato il compagno. "Ore di agonia nel dirupo"

L'uomo, un 41enne russo, è stato arrestato per maltrattamenti. Inoltre avrebbe ignorato le richieste di aiuto della sua compagna che era finita in un dirupo. In una occasione l'aveva spinta su un fuoco acceso

Donna trovata morta a Ischia, fermato il compagno. "Ore di agonia nel dirupo"
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Si allunga l'ombra di un femminicidio dietro la morte di una 33enne ucraina, Marta Maria Ohryzko, ritrovata senza vita in un dirupo sull'isola d'Ischia, in località Barano, nella giornata di domenica 14 luglio. Il compagno, un 41enne russo, è stato arrestato martedì mattina con l'accusa di maltrattamenti. Inoltre, secondo gli investigatori, l'uomo avrebbe ignorato le richieste d'aiuto della vittima, deceduta dopo ore di agonia.

Il ritrovamento del cadavere

Era stato proprio lui, I.B. (le inziali dell'indagato), a denunciare la scomparsa della compagna domenica mattina. Agli investigatori aveva raccontato di aver trovato il corpo senza vita della donna in un dirupo non distante dalla loro abitazione dopo averla cercata per ore. Giunti sul posto, i carabinieri avevano riscontrato la presenza del cadavere e avviato immediatamente le indagini. Tra le prime ipotesi investigative c'era stata anche quella di una caduta accidentale, ma poi lo scenario è cambiato.

Le chat e l'arresto dell'uomo

La svolta è arrivata in seguito al ritrovamento del cellulare in uso alla vittima e, in particolare, da uno scambio di messaggi via chat tra lei e il compagno. Stando a quanto risulta dal decreto di fermo, la donna avrebbe inviato decine di richieste d'aiuto al marito non riuscendo a risalire le pareti scoscesi del dirupo in cui sarebbe precipitata poiché ferita a una gamba. Dunque la giovane sarebbe morta di stenti, dopo ore di angonia. Il condizionale è d'obbligo, visto che sarà l'autopsia ad accertare le cause del decesso.

I maltrattamenti, tra botte e ustioni

Al momento il 41enne è stato sottoposto a fermo del pm per il reato di maltrattamenti. Da una prima ricostruzione è emerso che la coppia aveva una relazione molto conflittuale. Lui era solito malmenare la compagna con schiaffi, pugni e calci. Non solo. Secondo gli investigatori, in più di una occasione, l'avrebbe minacciata di morte puntandole contro un coltello. In una circostanza, l'aveva fatta cadere di proposito su un fuoco acceso dopo l'ennesima discussione. Sicché la 33enne era finita in ospedale riportando ustioni di secondo grado a glutei, braccia e addome.

L'odio verso gli Ucraini

Come riporta Adnkronos, sembra che il 41enne nutrisse sentimenti di rancore nei confronti del popolo

ucraino. Al punto che avrebbe impedito alla compagna di frequentare i suoi familiari. In un caso, a detta della sorella della vittima, li ha ingiuriati definendoli "ucraini di mer** che devono morire".

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