Prima denuncia lo stupro, poi si toglie la vita lanciandosi dal quarto piano dell'ospedale. Lo scenario si può immaginare in questo modo: è la notte tra il 27 e il 28 maggio nel pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, un nosocomio che si trova nell’hinterland di Milano. Medici e infermieri si spostano rapidamente da un punto e l'altro per seguire i casi sanitari che si presentano loro, curare e aggiornare cartelle cliniche. Quando a un certo punto, in uno degli ambulatori, notano un uomo che dorme su una barella in cui è adagiata una donna, una ventenne, che spiega loro di aver subito una violenza sessuale. L’uomo, un paziente italiano 28enne e residente nel Lodigiano, sostiene, diversamente, che si è trattato di un rapporto consensuale.
In pratica, la mattina molto presto dello scorso martedì la donna avrebbe allertato il personale sanitario, medici e infermieri appunto, che avrebbero a propria volta provveduto a contattare il 112. All’arrivo dei carabinieri, il paziente sarebbe stato ancora addormentato: lo avrebbero trovato appunto ancora sulla Barella. Ma il sonno sarebbe stato interrotto ben presto da un brusco risveglio: il fermo, l’interrogatorio, l’ingresso in carcere. Durante l’interrogatorio al gip, in ogni caso, il paziente avrebbe ribadito la propria posizione, spiegando che ci sarebbe stato il consenso della giovane a un rapporto sessuale. In attesa di riscontri resta però in cella.
Il caso, al momento al vaglio degli inquirenti, è naturalmente degno di approfondimenti, ma questo è quello che emerge dai dettagli di stampa, come riporta Il Giorno. In pratica, da un lato c’è questa giovanissima paziente che sostiene di aver subito un presunto abuso, dall’altro lato c’è un uomo, incensurato, che è stato fermato e tradotto in carcere e che afferma non ci sia stata violenza. Attualmente, come si legge su Milano Today, il procuratore di Lodi Maurizio Romanelli ha predisposto ulteriori accertamenti, per stabilire l’esatta dinamica, che com’è descritta è solo presunta al momento.
Secondo i dati Istat del 2014, in Italia il 21% delle donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni (pari a 4 milioni 520 mila individui), avrebbe subito almeno una volta una violenza sessuale: tra queste il 5,4% avrebbe subito uno stupro (652 mila persone) o un tentato stupro (746 mila).
Solitamente la violenza viene subita da una persona vicina, come un partner o un ex partner (e in misura decisamente minore da parenti, conoscenti o colleghi), ma il 13,2% delle donne è stata abusata da uno sconosciuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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